venerdì 6 febbraio 2015

PESCATORI DI FRODO

Sanzionati pescatori di frodo per oltre 3.000 euro
Sequestrati 15 quintali di pesce ormai morto. Il comandante della polizia provinciale: "Servono strumenti giuridici più adeguati"

Il pescato sequestrato
25.01.2015 Bondeno (Fe) - Scoperto e sanzionato un pescatore di mestiere rodigino residente a Canaro, affiancato da altri due giovani rumeni con la sola carta d’identità del loro paese. Complessivamente sono state elevate sanzioni per 3.160 euro, sequestrati 15 quintali di pesce, 150 metri di reti tipo tramaglio ed una barca in vetroresina di oltre 3 metri di lunghezza. Purtroppo le carpe, nella stragrande maggioranza, a causa della vergognosa modalità di trasporto ovvero buttate dentro dei sacchi di iuta, erano già morte. Si trattava di pesci di grosse dimensioni che solo in minima parte sono risultati ancora vivi e prontamente immessi nel corso d’acqua.

L’episodio è avvenuto nel canale Pilastresi, in Comune di Bondeno. Una pattuglia con auto “civetta” dell’Associazione Europea Operatori Polizia (Aeop) coordinata dalla Polizia Provinciale ha visto il furgone bianco con targa rumena poco distante dal corso d’acqua e, senza farsi notare, ha poi potuto osservare che nel fiume, a bordo dell’imbarcazione, c’erano dei pescatori intenti a recuperare del pesce rimasto intrappolato nelle reti. L’operazione è cominciata verso la mezzanotte di venerdì 23 e si è conclusa verso mezzogiorno del giorno seguente. Da sottolineare come alla decina di sacchi ritrovati sul furgone del pescatore di mestiere rodigino, solo alle prime luce dell’alba siano stati rinvenuti altri sacchi, sempre contenenti carpe, nascosti lungo la sponda del canale. Per il recupero del pesce morto e per la rimozione della barca sono intervenuti i vigili del fuoco volontari di Bondeno, senza i quali non sarebbe stato possibile concludere con successo l’attività di recupero del natante.  

 “Ancora una volta ringrazio volontari, colleghi e vigili del fuoco per l’impegno profuso nel contrasto alla devastante piaga del bracconaggio – dice amareggiato il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli –, penso sia improcrastinabile un intervento normativo della regione che offra strumenti giuridici più adeguati per contrastare questo ripetuto saccheggio del nostro prezioso patrimonio ittico”.
 

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