sabato 16 novembre 2013

AMBIENTE


Venticinque metri cubi di rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, venivano abbandonati in un capannone industriale di 360 metri quadrati

Comando Provinciale Perugia
Perugia, 11 novembre 2013 - Posto sotto sequestro preventivo, nella periferia di Città di Castello (PG), un capannone industriale di 360 metri quadrati e l'area di pertinenza dello stesso, adibiti a discarica abusiva di rifiuti di ogni genere. Il personale del Comando Stazione Forestale di Città di Castello (PG), nell'ambito di una serrata attività di controllo del territorio in materia di abbandono di rifiuti nelle aree industriali dismesse, ha rinvenuto oltre venticinque metri cubi di rifiuti di diversa natura: urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, abbandonati all'interno del capannone industriale sito in località Garavelle del comune di Città di Castello (PG).
Il capannone dismesso e l'area limitrofa oggetto di sequestro, sono stati per lungo tempo interessati dall'indecoroso quanto vietato fenomeno dell'abbandono di rifiuti (porte in legno, gomme di autovetture, contenitori in plastica, laterizi di varia natura ad uso edile, tubazioni in pvc, materassi, onduline in eternit, etc.) subendone gli ineluttabili effetti di deturpamento, e dando all'area una connotazione di evidente abbandono e compromissione del luogo.
Il reato contestato dalla Forestale è la realizzazione di discarica abusiva ai sensi del Testo Unico Ambientale, punito con l'arresto da sei mesi a due anni e con l'ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro. Al momento sono ancora in atto indagini finalizzate all'esatta individuazione di tutti i responsabili dei diversi abbandoni di rifiuti che hanno interessato nel tempo l'area ed il capannone industriale dismesso.
L'area era già stata oggetto di bonifica, nel 2011 da parte della società proprietaria, sempre a seguito di segnalazione dei Forestali di Città di Castello (PG) a cui seguirono le apposite diffide di ripristino dello stato dei luoghi e di rimozione dei rifiuti emesse dal Comune di Città di Castello (PG). Ad oggi, in considerazione che nulla sembrerebbe essere stato fatto per impedire il ripetersi di quanto già contestato, è al vaglio anche l'eventuale responsabilità penale del legale rappresentante della società proprietaria del terreno e del capannone industriale in stato di abbandono.

Nessun commento:

Posta un commento