L’ARCI PESCA FISA denuncia il
disconoscimento della pesca ricreativa nel Programma triennale nazionale della
pesca 2017-2019
L’ARCI PESCA FISA presa visione del programma Triennale della pesca e
dell’acquacoltura 2017-2019 predisposto dal Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali evidenzia la non considerazione della
pesca ricreativa fra le attività del comparto pesca nazionale.
Precisa che questa esclusione accentua la forbice con quella
professionale e penalizza ingiustamente un settore che forte di un milione di
praticanti e di aziende all’avanguardia contribuisce
significativamente alla crescita economica ed occupazionale del Paese.
Rileva come nella pregressa programmazione 2013-2015
la pesca ricreativa fosse stata riconosciuta sia per la ridefinizione delle
priorità del sistema pesca nazionale sia per la valutazione degli impatti
sociali economici ed ambientali che il programma doveva realizzare mettendo a sistema
le esperienze e le conoscenze di tutti gli operatori del settore.
Rimarca il ruolo e le potenzialità della pesca
sportiva-ricreativa in mare che il Piano triennale nazionale della pesca
2013-2015 aveva contribuito a far emergere finanziando studi di settore che
avevano visto impegnata l’ARCI PESCA FISA sul tema della “pesca ricreativa
vettore di turismo” che proietta la
pesca ricreativa fra i segmenti di una strategia innovativa volta al
conseguimento delle finalità del programma nazionale triennale della pesca e
dell’acquacoltura 2017-2019.
Richiama
il quadro legislativo comunitario che prende in considerazione la pesca ricreativa
definendone gli indirizzi demandando poi
ai singoli stati membri la concreta disciplina.
Non aver preso in considerazione la pesca
ricreativa nel più importante atto di programmazione del sistema pesca Italia è
quindi una conclamata inadempienza dello Stato italiano nei confronti della
stessa UE , delle sue politiche nel settore pesca e degli obiettivi della
strategia Europa 2020.
Rileva che la pesca ricreativa è anche uso del mare e gestione attiva degli
ecosistemi marini, pertanto ogni prospettiva economica non può essere disgiunta
dalle politiche di conservazione delle risorse acquatiche viventi e della
biodiversità marina in generale.
La pesca dunque, con i suoi attori che
presidiano le coste e le acque territoriali, deve giocare un ruolo attivo nelle
nuove politiche europee che mirano ad una conservazione integrata del mare
nell’ambito di una strategia marina complessiva.
Chiede che sia rivisto il Programma triennale nazionale 2017-2019
riconoscendo la pesca ricreativa
nelle strategie del programma dando
continuità a quello antecedente , inclusi interventi finanziari specifici per
progetti finalizzati a promuovere nicchie o eccellenze della pesca ricreativa .
Considera quanto accaduto una grave incapacità del Governo di prospettare un futuro alla pesca ricreativa
italiana neppure alla luce di nuove possibilità di sviluppo anche economico
prospettate dalle leggi europee. Si prende in considerazione la pesca
ricreativa solo per la ricerca di nuove entrate fiscali e non pensando invece a
quanto la promozione ed il sostegno alla stessa potrebbe contribuire al
benessere economico e sociale della nostra società.
Direzione
nazionale ARCI PESCA FISA
Roma
28.06.2016
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