lunedì 13 agosto 2012

ANTIBRACCONAGGIO.

PESCA ABUSIVA CON L'AUSILIO DI CORRENTE ELETTRICA IN AREA PROTETTA NEL CROTONESE.

Denunciati dalla Forestale i tre presunti responsabili. Sotto sequestro l'attrezzatura e diversi chili di anguille e cavedani catturati

Comando Provinciale di Crotone.
Crotone, 2 agosto 2012 - Diversi chili di anguille e cavedani pescati abusivamente nelle acque del fiume Neto, sono stati sequestrati dagli agenti del Comando Stazione di Santa Severina (KR) del Corpo forestale dello Stato.
Tre persone, originarie di Petilia Policastro, Santa Severina e Cotronei (KR), sono state segnalate all'Autorità Giudiziaria per pesca illegale all'interno di una Zona di Protezione Speciale (ZPS).  
Le indagini e gli appostamenti, coordinati da giorni dal Comando Provinciale di Crotone, hanno portato sulle tracce dei tre uomini, di età compresa tra i 50 e i 60 anni, che pescavano anguille e cavedani con l'ausilio di un generatore portatile e a scoppio di corrente elettrica.
Si ipotizza che i pescatori fossero dediti a tale attività in maniera ricorrente, in quanto il generatore utilizzato era stato adattato al trasporto a spalla e gli elettrodi che venivano messi a contatto dell'acqua per stordire i pesci erano di fattura artigianale.
La fauna ittica così catturata è stata sequestrata e poi distrutta, sotto sequestro è finita anche l'attrezzatura utilizzata (generatore, sostegno e retino).
I tre uomini, denunciati alla Procura della Repubblica di Crotone, dovranno rispondere del reato di pesca con mezzi non consentiti, in  concorso tra loro, all'interno di un'area protetta.
N.B.. La foto mostra le funzioni di un elettrostorditore in funzione (questa volta a fin di bene).

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