LA
PESCA PROFESSIONALE È IN CRISI, ECCO UNA TASSA PER I PESCATORI SPORTIVI IN MARE
COMUNICATO STAMPA ARCI PESCA FISA

Oggi
gli estensori Catanoso, Oliverio, Caon con la proposta di legge “ interventi
per il settore ittico” intendono addossare una tassa ai pescatori sportivi
oltre alle risorse finanziarie prese dalla Legge di stabilità istituendo un
fondo “scaccia crisi”.
L’Arci
Pesca Fisa nelle due audizioni alla XIII Commissione Agricoltura della Camera
dei Deputati presentò documenti con il diniego più assoluto di una tassa sui
pescatori sportivi in mare proponendo altresì nuovi criteri coerenti con gli
indirizzi europei propose il riconoscimento delle Associazioni di pesca
sportiva con una presenza legale nazionale e regionale, indicò gli investimenti
nella filiera ittica della pesca sportiva, una rappresentatività a tutto campo
negli organismi istituzionali, la definizione del’attività di pesca turismo, d’
ittiturismo e della pesca sportiva ricreativa con le attività subacquee vettori
di turismo, come programmazione indicò i piani di gestione , il controllo del
pescato e l’uso degli attrezzi previsti nei piani di gestione medesimi.
La
risposta a tale istanza è stata disattesa con una proposta di legge lacunosa
avallante una licenza di pesca sportiva in mare per finanziare la filiera
ittica, le Capitanerie per il controllo della pesca illegale ed il CONI , per
quest’ultimo non motivandone le finalità e l’organismo sportivo ricevente.
E’
una legge in contrasto con gli stessi regolamenti unionali ed in particolare
con il citato Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca (FEAMP 2014-2017) che nei
prossimi 7 anni dispone per l’Italia di circa 500 milioni di euro.
Senza
dimenticare la non coerenza con il disegno di legge approvato dal Senato della
Repubblica il 13 maggio 2015 laddove richiamando all’art. 5 punto n) “ la
coerenza della disciplina in materia di pesca non professionale con la
normativa europea in materia di pesca” conferma il riconoscimento del ruolo
nazionale della pesca sportiva e quindi la rappresentatività negli organismi di
consultazione e di gestione nazionali che invece viene negata dal progetto di
legge in discussione.
La
tassa è iniqua ed ingiusta e in mancanza di programmazione e di modernizzazione
del settore procurerà gravi danni all’indotto economico ,ai produttori e
rivenditori delle attrezzature di pesca , al turismo ed alle economie locali
costiere e dell’entroterra.
L’Arci
Pesca Fisa pur essendo disponibile a dialogare concertando e condividendo una
nuova legge quadro sulla pesca sportiva-ricreativa e subacquea, respinge questa
proposta di legge sia nei contenuti che nei principi e nella sua coerenza.
Non
accetterà mai una tassa sulla pesca sportiva in mare ed auspica che questa
proposta di legge sia respinta da parte del mondo politico, riservandosi
qualsiasi azione deterrente.
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