ACQUE INTERNE: SCATTA LA CAMPAGNA CONTRO IL BRACCONAGGIO
Da giovedì 25 agosto 2016 sarà vita dura
per i Bracconieri della pesca, sono previste multe da 4.000 a 12.000
euro, denuncia penale con detenzione da due mesi a due anni, sequestro delle
attrezzature da pesca, sequestro dei mezzi di trasporto, sospensione delle
attività commerciali di rivendita, risarcimento all’Ente gestore del danno
materiale (calcolato in 40 € moltiplicato x la quantità numerica dei pesci
catturati) per il ripristino della fauna ittica del luogo.
Da oggi saranno tempi duri per
tutti i bracconieri delle acque interne, il Governo ha varato la Legge
Nazionale n° 154 del 28/07/2016 “disposizioni in materia di semplificazione e
di sicurezza agroalimentare e pesca”, che da giovedì 25 agosto 2016 sarà
attuativa ed applicabile in tutti i casi di illecito elencati nell’articolo 40,
e che riporto in modo semplificato:
Art. 40 Contrasto del
bracconaggio ittico nelle acque interne
Viene considerato esercizio
illegale della pesca, ogni azione tesa alla cattura o al prelievo di specie
ittiche e di altri organismi acquatici con materiale, mezzi e attrezzature
vietati dalla legge. E’ altresì considerata esercizio illegale della pesca, se
questa viene effettuata con modalità vietate dalla legge e dagli enti
competenti. Ai fini della presente legge, si specifica che sono considerate
acque interne i fiumi, i laghi, le acque dolci, salse o salmastre delimitati
rispetto al mare dalla linea congiungente i punti più foranei degli sbocchi dei
bacini, dei canali e dei fiumi.
Nelle acque interne e’
vietato:
a) pescare, detenere,
trasportare, commercializzare specie ittiche vietate o protette, in qualunque
stadio di crescita, in violazione delle leggi vigenti; b) stordire, uccidere,
catturare la fauna ittica con materiali esplosivi, corrente elettrica e
sostanze tossiche o anestetiche; c) catturare la fauna ittica provocando
l’asciutta, o deviazione anche parziale dei corpi idrici; pescare con reti, palamiti,
filacciosi o lenze morte, fucile subacqueo, fiocina, arco, balestra, retini e
altri attrezzi o tecniche vietate (LR 8/14).
Sanzioni: denuncia
penale, arresto da 2 mesi a 2 anni, ammenda da 4.000 € a 12.000 € in base
alla gravità + risarcimento danno all’ente gestore pari a € 40 x ogni pesce,
catturato, detenuto, trasportato o venduto. Si aggiunge il sequestro e
confisca, del pescato, delle attrezzature e dei mezzi utilizzati nell’illecito
e trasporto (barche, veicoli, ecc). In caso di vendita si aggiunge sospensione
della licenza commerciale del negozio. (il pesce vivo sequestrato sarà
rilasciato nel luogo dell’illecito dagli agenti verbalizzanti).
Si attendono in questi giorni
ulteriori indicazioni dalla Regione Liguria, che potranno completare l’iter
informativo per la vigilanza, che comunque in caso di intervento potrà
applicare dette disposizioni nazionali da giovedì 25 agosto 2016.
Si ricorda che, per svolgere
l’attività di pesca nelle acque interne liguri, ci si deve munire della
Licenza di Pesca (o permesso abilitativo e versamento tassa regionale) + il
Tesserino Catture Regionale, conoscere e rispettare tutti gli specifici
regolamenti, periodi, misure minime e attrezzi consentiti, in riferimento
alla LR 08/2014 ed ulteriori disposizioni provinciali.
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