CINGHIALI SUL TERRITORIO,
PIANO DELLA REGIONE PER RIDURRE DANNO
VASTO. Nei giorni scorsi nella sala del Consiglio provinciale di
Chieti, l’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, il
Prefetto Antonio Corona e il presidente della Provincia Mario
Pupillo, hanno incontrato i sindaci sulla questione della presenza
di cinghiali sul territorio.
“Il Piano proposto – ha spiegato l’assessore – avrà una durata prevista di
almeno tre anni”. Pepe ha illustrato nel dettaglio gli obiettivi del Piano:
“Prima di tutto lavoreremo all’eradicazione della specie nelle aree “non
vocate”, cioè i territori antropizzati, collinari e pianeggianti dove
l’utilizzo agricolo è intensivo e dove si snodano le più rilevanti vie di
comunicazione stradali abruzzesi ed anche in alcune zone di ripopolamento e
cattura. Invece, nelle zone montane e pedemontane boscose, con gli stessi
strumenti la specie verrà ridotta ad una densità agroforestale più adeguata”.
L’assessore Pepe, in accordo con i sindaci presenti, ha annunciato
un’importante novità nelle attività di caccia al cinghiale alla braccata con le
squadre. Nel Piano d’azione infatti, tale tecnica di caccia “sarà possibile
anche nelle aree non vocate” (tecnica attualmente vietata dal regolamento in
tali zone).
La Regione prevede una riduzione del 75% del danno nel triennio
2017-2019, grazie agli interventi del Piano, con un risparmio di circa 2
milioni di euro e la riduzione drastica degli incidenti
stradali provocati dall’attraversamento di cinghiali che avvengono
nelle aree non vocate. Queste risorse permetteranno l’aumento della quota di
rimborso per i danni da cinghiali agli agricoltori (attualmente liquidati al
35% del danno stimato).
“Le operazioni di controllo – ha concluso l’assessore – si svolgeranno
tutto l’anno”. Il Prefetto si è quindi soffermato sui motivi giuridici che
ostano alla legittima adozione, in materia, di ordinanze contingibili e urgenti
ex art. 54/c.4, TUEL. In particolare, al di là di ogni possibile considerazione
sulla potestà astratta del sindaco di agire nella circostanza, come anche su
aspetti specifici della questione, le disposizioni contenute negli schemi di
provvedimento proposti dai sindaci, collidono con situazioni disciplinate da
norme di natura penale e, per ciò stesso, coperte da riserva assoluta di legge.
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