VIGILANZA ITTICA AMBIENTALE - ZOOFILA - PROTEZIONE CIVILE - Sede Operativa: Via Palmiro Togliatti, sn. 66050 Lentella (Ch). e-mail:arcipesca.chieti@virgilio.it - Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quale Associazione di Protezione Ambientale con DM 0000157 del 08/05/2018 - Art.13 della L.349/86.
sabato 29 aprile 2017
giovedì 27 aprile 2017
BRACCONAGGIO IN ABRUZZO....
Pesca di frodo al Fiume Sinello: rinvenuta rete che intrappolava pesce
POLLUTRI. Ieri sera, intorno alle ore 19:30lungo il fiume Sinello, nei pressi della Riserva Regionale Don Venanzio, è stata rinvenuta da una pattuglia Arci Pesca Fisa Chieti unitamente alla Polizia Provinciale di Chieti, una rete che intrappolava circa 10-15 kg di pesce tra barbi, cavedani e alborelle. Il pesce è stato prontamente liberato perché in buono stato. “Svegliamoci prima che si troppo tardi-hanno dichiarato i responsabili dell’Arci Pesca Fisa Abruzzo– questi predoni continueranno nelle loro azioni di bracconieri”.
martedì 25 aprile 2017
martedì 11 aprile 2017
REGIONE ABRUZZO
NUOVA LEGGE REGIONALE SULLA PESCA, LA GESTIONE DELLA FAUNA ITTICA AFFIDATA
ALL'IZSAM
giovedì
06 aprile 2017, 11:56
L’
IZSAM “G. Caporale” è stato individuato quale organismo tecnico-scientifico di
supporto alla Regione per le attività previste in relazione alla gestione del
patrimonio ittico e degli ecosistemi d’acqua dolce.
Nella
nuova legge regionale sulla gestione della fauna ittica e sulla disciplina
della pesca delle acque interne approvata ieri dal Consiglio Regionale, l’
IZSAM è stato individuato quale organismo tecnico-scientifico di supporto alla
Regione per le attività previste in relazione alla gestione del patrimonio
ittico e degli ecosistemi d’acqua dolce.
L’IZSAM,
oltre ad aver partecipato con i suoi esperti alla stesura della legge che, tra
l’altro, prevede la formazione dei pescatori sportivi per una corretta gestione
degli ecosistemi acquatici, svolgerà i seguenti programmi e attività,
regolamentati da apposita convenzione con la Direzione regionale competente per
materia:
a)
programmare e pianificare la tutela e la gestione della fauna acquatica secondo
quanto previsto dalla legge;
b)
raccogliere i dati in collaborazione con le associazioni dei pescatori relativi
alla pressione e allo sforzo di pesca nelle acque interne;
c)
predisporre i piani di intervento relativi alla rinaturalizzazione dei corsi
d’acqua interni, per ripristinare gli ecosistemi naturali e contribuire a
contrastare il dissesto idrogeologico
d)
monitorare lo stato di espansione delle specie ittiche invadenti e alloctone,
ossia quelle pericolose per la fauna locale in quanto originarie di altri
luoghi, con determinazione dei criteri generali per il loro contenimento;
e)
verificare l’efficacia delle azioni di prevenzione delle malattie infettive dei
pesci, che possono anche essere trasmesse all’uomo (epizoozie);
f)
predisporre la stesura e l’aggiornamento della carta ittica regionale;
g)
proporre progetti per il recupero ed il mantenimento delle comunità acquatiche
e in favore della pesca sportiva.
«Si
tratta – spiega il Presidente del Cda dell’IZSAM Manola Di Pasquale – di un
altro importante passo per la tutela dell’ambiente e della fauna ittica
regionale. L’IZSAM svolgerà un ruolo importante, come centro di ricerca che
opera a livello nazionale ed internazionale, per la conservazione del
patrimonio naturalistico abruzzese e per promuovere una pesca che sia
anche rispettosa dell’ecosistema. Ricordo inoltre che l’IZSAM gestisce
anche il Centro sperimentale regionale per la Pesca e l’Acquacoltura che ha
sede a Termoli»
Come
Laboratorio di riferimento per le attività previste dalla legge sarà utilizzata
la sede di Capestrano dove sono stati realizzati due incubatori di valle per
l’allevamento della trota autoctona e del gambero italico finalizzati al ripopolamento
delle acque interne.
GUARDIA PESCA VOLONTARIO UCCISO A FERRARA
Ferrara, uccide guardia pesca e ne ferisce un'altra:
braccato Igor, il killer di Budrio
di Paolo Ricci Bitti
Il killer ricercato |
Un altro innocente ammazzato con un colpo di pistola,
come il barista di Budrio una settimana fa: è iniziato così, nella serata di
sabato, il nuovo capitolo della storia di sangue, rapine e fughe di Igor
Vaclavic, adesso braccato da centinaia di carabinieri e poliziotti nella
"bassa" tra Ferrara, Bologna e Ravenna, conosciuta come le sue tasche
dal fuggiasco che è petretto dall'oscurità e spronato dalla disperazione di chi
non ha ormai più nulla da perdere.
Una guardia ambientale volontaria uccisa, una guardia
provinciale ferita seriamente, lungo la strada Mondo Nuova, a otto chilometri
da Portomaggiore (Ferrara): tutto porta a ipotizzare che a sparare sia stato
Igor Vaclavic, 41 anni, ricercato per una serie di rapine commesse nel
Ferrarese nell'estate 2015, e sospettato di essere l'assassino del barista Davide
Fabbri, ucciso con un colpo di pistola fa a Budrio. Ieri sera avrebbe sparato
dopo essere stato fermato per un controllo. La vittima si chiamava Valerio
Verri, 65 anni. Il ferito è Marco Ravaglia, cinquantenne, da giovane giocatore
di rugby del Cus Ferrara che, pur colpito a una spalla e alla schiena, è
riuscito a dare l'allarme: è stato operato e non è in pericolo di vita. I due
componevano una pattuglia che svolgeva periodicamente controlli del territorio
per evitare bracconaggio, pesca di frodo, abbandono di rifiuti, bivacchi di
immigrati clandestini. Non erano certo a caccia di un bandito pericoloso.
L'incontro con l'omicida è stato così casuale, durante
una delle consuete perlustrazione. L'assassino è sceso dal Fiorino bianco e
poi, minacciandolo con il fucile, ha disarmato Ravaglia. Forse le due
guardie hanno tentato comunque di fronteggiare il bandito che ha sparato con
una pistola uccidendo Verri e ferendo Ravaglia. Poi la fuga sul piccolo furgone
rubato a Molinella di Bologna. E' iniziata allora un'imponente caccia all'uomo.
Poco dopo l'uccisione della guardia, Vaclavic è stato intercettato dai
carabinieri nella località Marmorta del comune di Molinella, al confine con la
provincia di Ferrara. Non gli è restato allora che continuare la fuga a piedi
in quella che è una zone "umide" più note d'Italia, le valli di
Argenta che ospitano anche parte del Parco del Delta del Po e numerose altre
oasi naturalistiche come appunto quella di Marmorta.
Un territorio poco popolato, attraversato da fiumi, a cominciare dal Reno, e da canali artificiali, fossati che compongono un secolare e imponente complesso di regimentazione delle acque e che rappresenta, per chi lo conosce, una formidabile e discreta alternativa a e strade e sentieri, soprattutto adesso che la rigidità dell'inverno è terminata.
Un territorio poco popolato, attraversato da fiumi, a cominciare dal Reno, e da canali artificiali, fossati che compongono un secolare e imponente complesso di regimentazione delle acque e che rappresenta, per chi lo conosce, una formidabile e discreta alternativa a e strade e sentieri, soprattutto adesso che la rigidità dell'inverno è terminata.
Vallate, canneti, zone paludose, grandi macchie di
lecci, pioppi, olmi. E poi sacche, casse di espansione (utilizzate durante le
piene), argini, chiuse. Un terreno ricco di nascondigli artificiali e e
naturali che mette in difficoltà i cani, ostacolati dai corsi d'acqua in cui il
fuggiasco potrebbe rifugiarsi mentre si sposta, e che rende poco efficace anche
l'uso degli elicotteri e dei loro potenti fari. Per di più avvicinarsi al
fuggiasco è estremamente pericoloso ed è probabile che, per evitare di
rischiare altre vite, si attenderanno le luci dell'alba per stringere ancora il
cerchio via via delimitato sulle strade della zona dai lampeggianti delle
"gazzelle" e delle "pantere" che punteggiano la notte senza
nubi in parte rischiarata dalla luna crescente.
Ore utilizzate anche per coinvolgere altri uomini e
rafforzare la "chiusura" della zona, in particolare nei pressi
dell'oasi di Marmorta: nessuno vuole pensare alle conseguenze di una mancata
cattura di Vaclavic che ha un curriculum criminale considerato fin
dall'inizio compatibile quantomeno con la rapina della guardia giurata a cui è
stata sottratta, a Consandolo, nel Ferrarese, la pistola calibro 9 (una
Smith&Wesson argentata) poi utilizzata per l'omicidio di Budrio.
Il bandito era uscito dal carcere nella primavera del
2015, dopo aver scontato una condanna. La "bassa" tra Ferrara e
Bologna lo vede in azione da almeno un decennio: già nel 2007 fu arrestato per
aver rapinato agricoltori, minacciati con arco e frecce, tra Ferrara e Rovigo.
Faretra sulle spalle, coltello legato a una gamba, una bandana nera. E un
soprannome "Lupo Solitario" che si dice gli sia stato affibbiato in
prigione. La Procura di Ferrara lo accusa di far parte, in altri colpi, della
banda che rapì e uccise nel settembre 2015 il pensionato Pier Luigi Tartari, ad
Aguscello, fatto di sangue a cui il 41enne non partecipò e per cui sono già
state pronunciati due ergastoli.
Peraltro secondo le ultime verifiche Vaclavic, che ha
molti alias, non sarebbe russo - come sembrava all'inizio della vicenda - ma
proveniente dall'ex Jugoslavia. Non sarebbe neppure un ex militare, come si era
detto, anche se sulla sue capacità di mimetizzarsi nel territorio e di
sfruttarlo a suo favore non ci sono dubbi.
Sulle tracce di Igor gli investigatori ci sono da
sabato scorso, quando Davide Fabbri, barista di 52 anni, è stato freddato con
un colpo di pistola a Riccardina di Budrio, durante un tentativo di rapina.
Dopo aver sparato al cuore di Fabbri, il killer era uscito dal bar puntando la
pistola anche alla moglie, Maria, ma senza sparare. «Non dimenticherò mai
quegli occhi - aveva detto la donna - non ho visto un barlume di pietà per
nessuno di noi».
Sabato 8 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 09-04-2017 09:34
mercoledì 5 aprile 2017
RIPOPOLAMENTO STAGIONE 2017
SECONDO
GIORNO DI RIPOPOLAMENTO TROTE PRONTA
PESCA SUL FIUME SANGRO, COME DA PROGRAMMA
DELLA
REGIONE ABRUZZO.
Un sentito ringraziamento al personale della Polizia
Provinciale di Chieti, Sciorilli e Carafa, e agli Agenti Ittici Volontari dell’ARCI PESCA FISA Chieti,
unitamente ai numerosi soci pescatori intervenuti per dare la propria
collaborazione.
La più bella foto del giorno. Fiume Sangro....... amore a prima vista |
martedì 4 aprile 2017
REGIONE ABRUZZO
PESCA ACQUE INTERNE: PEPE, APPROVATA NUOVA LEGGE
DOPO 32 ANNI
(REGFLASH) - L'Aquila, 04 aprile 2017. Dopo trentadue
anni finalmente è stata approvata dal Consiglio regionale la nuova legge sulla
pesca. A darne notizia l'Assessore alla Politiche agricole, caccia e pesca,
Dino Pepe. "E' un passo avanti fondamentale ha affermato l'assessore - Si
fa finalmente chiarezza in un settore che è sempre stato importante ma non
valorizzato come avrebbe dovuto. La legge rivoluziona completamente l'approccio
fino ad oggi avuto sull'attività alieutica dei pescatori, il mantenimento e la
ricostituzione della funzionalità ecologica degli ecosistemi fluviali di cui la
reintroduzione e il ripopolamento della trota mediterranea costituisce una
priorità. Un'altra finalità è quella di avviare una corretta e sostenibile
gestione della pesca". L'ultima normativa sulla pesca delle acque interne
risale al 1985. La nuova legge "Gestione della fauna ittica e disciplina
della pesca nelle acque interne della Regione Abruzzo" approvata oggi in
consiglio regionale grazie al Presidente della III Commissione Agricoltura
Lorenzo Berardinetti, ai firmatari della legge Lorenzo Sospiri, Alberto
Balducci e Sandro Mariani, all'Istituto Zooprofilattico e a tutte le
associazioni di pesca. Contiene importanti novità tra cui la semplificazione
amministrativa. In particolare prevede l'eliminazione del tesserino di pesca.
Con la nuova legge è sufficiente che il pescatore esegua il versamento per la
concessione della tassa regionale e solo con un documento di riconoscimento può
andare a pesca. La tassa di concessione resta invariata e non sono più
necessarie le marche da bollo. Tra 18 mesi è necessario anche frequentare un
corso di formazione che sarà attuato dalle associazioni dei pescatori. Inoltre,
nessuna tassa di concessione è prevista per i diversamente abili, minori con
età compresa tra i diciotto e i quattordici anni e per chi ha superato il
settantesimo anno d’età. Viene istituito un organismo scientifico di supporto
alla regione per la gestione del patrimonio ittico. Per garantire un adeguato
supporto tecnico-scientifico alla gestione del patrimonio ittico e degli
ambienti acquatici della regione, l'Istituto Zooprofilattico sperimentale per
l'Abruzzo viene individuato dalla nuova legge quale organo tecnico-scientifico.
Viene introdotto il tesserino segna catture che è obbligatorio per tutti i
pescatori e servirà per gestire al meglio i ripopolamenti dei pesci; redazione
della carta ittica regionale, entro 24 mesi dall'approvazione, strumento
tecnico indispensabile per un gestione sostenibile per i corsi d'acqua. Infine,
la nuova legge prevede la gestione del centro ittiogenico sperimentale
dell'Aquila direttamente da parte della regione che servirà nel futuro a
produrre il ceppo autoctono della trota da reintrodurre su tutti i fiumi
abruzzesi. In questi giorni sono in corso le immissioni, circa 40 quintali, di
trote nei fiumi abruzzesi. Vengono liberati capi 'pronta pesca' di alta
qualità, di ceppo autoctono mediterraneo e di ceppo atlantico allevati nel
centro ittiogenico sperimentale e di idrobiologia (CISI) del Vetoio,
all'Aquila. (REGFLASH) K. SCOLTA 170404
REGIONE ABRUZZO
PROTEZIONE CIVILE: 8 APRILE PRESENTAZIONE A TERAMO
PROGETTO “OPEN PROTEZIONE”
DPC - DIPARTIMENTO OPERE PUBBLICHE, GOVERNO DEL TERRITORIO E POLITICHE
AMBIENTALI
(Regflash) L'Aquila, 4 aprile 2017 - Costruire e formare
un sistema di Protezione Civile in grado di comunicare in modo efficace con le
organizzazioni e i gruppi che compongono la struttura abruzzese e al contempo
individuare gli strumenti e le azioni per aumentare la capacità di penetrazione
nella opinione pubblica regionale, nell’intento di accrescere la capacità di
resilienza delle città abruzzesi.
Questi gli obiettivi del Progetto Open Protezione, in
collaborazione tra Regione Abruzzo e Università degli Studi di Teramo, che si
svolgerà sabato 8 aprile 2017 con inizio alle 9.30, nella Sala Tesi della
Facoltà di Giurisprudenza di Teramo.
"Il progetto di comunicazione e di gestione
dell'emergenza", ha spiegato il dirigente del COR della Protezione Civile
regionale, Antonio Iovino, "contiene molti elementi innovativi che muovono
dalla necessità di rendere omogenee le azioni ed i comportamenti del sistema
della Protezione Civile abruzzese".
"In questa ottica, alla luce della tragedia che
ha colpito nuovamente l'Italia centrale tra agosto 2016 e gennaio 2017, si è
voluto organizzare un evento di riflessione, che vuole caratterizzarsi come un
momento importante di formazione con i vertici regionali della Protezione
civile, gli stakeholders e il mondo dell'informazione, per discutere del valore
strategico che la corretta Comunicazione di emergenza contribuisce ad
alimentare nelle relazioni tra le istituzioni, le organizzazioni di
volontariato e i cittadini".
Dopo la relazione introduttiva del Rettore Luciano
D'Amico, le attività svolte in questi mesi all'interno del Progetto Open
Protezione e le linee guida del Piano di Comunicazione saranno illustrate dal
coordinatore del Progetto, il Prorettore dell'Università di Teramo, Christian
Corsi e dal docente di Comunicazione di Crisi dell'Università di Teramo, Stefano
Cianciotta, componente del Gruppo di ricerca del Progetto Open Protezione.
I temi specifici saranno sviluppati da Silvio
Liberatore, dirigente Servizio Emergenze Protezione civile Abruzzo, da Giovanni
Di Pangrazio, direttore Anci Abruzzo e dal presidente dell'Ordine dei
Giornalisti d'Abruzzo Stefano Pallotta.
Introdurrà e coordinerà i lavori Salvatore Santangelo,
giornalista e docente di Geografia delle Lingue. Le conclusioni saranno
affidate al sottosegretario alla Giunta regionale, con delega alla Protezione
civile, Mario Mazzocca.
La giornata di lavori è stata accreditata sulla
piattaforma nazionale dell'Ordine dei Giornalisti come evento di formazione, e
darà diritto a 4 crediti.
Saranno illustrati nel corso della giornata i
risultati di una analisi effettuata sulle organizzazioni regionali di
Protezione civile attraverso un questionario di 29 domande, ideato ed elaborato
dal Gruppo di Ricerca coordinato da Christian Corsi.
"Per il sistema regionale di Protezione
civile", spiega il Sottosegretario Mazzocca, "si tratta di una sfida
significativa, che si giocherà sul piano della comunicazione e della
formazione, anche con l'ausilio di strumenti innovativi, come l'App entrata in
funzione nella scorsa estate". "Il nostro scopo è quello di
migliorare sia nelle relazioni all'interno del nostro variegato sistema, che
con le amministrazioni comunali, i cittadini e la popolazione: e questo
progetto segna una novità assoluta, che ci aiuterà a confrontarci per valutare
in quali ambiti dobbiamo migliorare la nostra azione, per capire con quali
linguaggi dobbiamo comunicare e in quale direzione promuovere i nostri
sforzi". (Regflash) GIZZI/170404
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