AMBIENTE:
Bussi e pesci al mercurio, riunione tra imbarazzo e balbettii
Impreparazione e disinformazione tra le
parti. Si preferisce fare melina
ABRUZZO 9 Novembre 2016 Una
videoconferenza «imbarazzante» sia per il collegamento video ad intermittenza
con fruscii e squadrettamenti (a proposito di banda larga), sia per i
contenuti, visto che le varie parti sembravano ognuna per le proprie competenze
impreparate.
Tra balbettii della linea e quelli reali si è tenuta oggi pomeriggio la conferenza tra enti locali abruzzesi e ministero dell’Ambiente sulla vicenda del mercurio nei pesci e l’inquinamento di Bussi.
La Asl di Pescara (l’ente principale che dovrebbe tutelare la salute pubblica) era assente ingiustificata e immotivata mentre si è appreso che la regione Abruzzo ha commissionato lo studio dell’istituto Zooprofilattico e ne aveva contezza piena ma non lo ha trasmesso nè alla Asl nè ai Comuni.
Per il Forum H2O invece serve immediato stop alla pesca e far partire le bonifiche, i cui costi devono essere addebitati agli inquinatori.
Tra balbettii della linea e quelli reali si è tenuta oggi pomeriggio la conferenza tra enti locali abruzzesi e ministero dell’Ambiente sulla vicenda del mercurio nei pesci e l’inquinamento di Bussi.
La Asl di Pescara (l’ente principale che dovrebbe tutelare la salute pubblica) era assente ingiustificata e immotivata mentre si è appreso che la regione Abruzzo ha commissionato lo studio dell’istituto Zooprofilattico e ne aveva contezza piena ma non lo ha trasmesso nè alla Asl nè ai Comuni.
Per il Forum H2O invece serve immediato stop alla pesca e far partire le bonifiche, i cui costi devono essere addebitati agli inquinatori.
Secondo quanto riferito dal Forum le quattro sedi collegate hanno avuto molti problemi nell’interloquire per la scarsa qualità audio-video tanto che la riunione si è conclusa con la sede di Pescara, ormai collegata con una persona dal cellulare privato di una delle associazioni presenti, che ha letteralmente gettato la spugna.
«Incredibile l’assenza della Asl di Pescara», ha commentato Augusto De Sanctis, «e far cadere qualche testa dei dirigenti è troppo visto che si sta giocando sulla salute dei cittadini? È anche emerso che lo studio sul fiume e sui pesci è stato commissionato all'IZS dalla Regione Abruzzo, a cui le conclusioni sono state consegnate per tempo. Solo successivamente è stato pubblicato sul sito dell'IZS per mere ragioni scientifiche. Peccato che il Servizio veterinario della Regione Abruzzo nel frattempo lo abbia tenuto nel cassetto. Se è andata proprio così, possiamo dire che siamo abituati a questo atteggiamento in cui la trasparenza è un optional».
«Ci è apparso particolarmente desolante», ha aggiunto De Sanctis, «il momento dell'incontro in cui il direttore generale del Ministero chiedeva ai referenti della presidenza della Regione in collegamento da L'Aquila come mai la regione non avesse trasmesso almeno ai sindaci per i dovuti provvedimenti precauzionali il documento poi divulgato dal Forum H2O (e lo stesso ministero che dovrebbe coordinare i lavori di bonifica nel SIN ha ammesso di averlo appreso dai mezzi di comunicazione!)».
A rappresentare la Regione c’era Giuseppe De Dominicis, di Bussi e commissario per il parco della Costa teatina e oggi non si sa in che veste chiamato a rispondere; ad ogni modo si è faticato molto per cercare di risalire al responsabile del servizio veterinario della Regione. Dopo un'ora da L'Aquila hanno comunicato che il dirigente in questione, Bucciarelli, ha convocato una riunione per domani, 9 novembre, sul tema. Peccato che da L'Aquila non sono riusciti a spiegare, neanche all'IZS, chi abbiano convocato...
«Come Forum H2O abbiamo evidenziato», ha aggiunto De Sanctis, «tutta una serie di dati molto preoccupanti noti (a pochi) riguardanti la contaminazione da mercurio nelle varie matrici. Poi abbiamo chiesto con forza l'immediata chiusura della pesca sul Pescara a valle di Bussi fino alla foce come suggerito anche dallo studio dell'IZS. Abbiamo ricordato che ormai da anni tardano ad arrivare le dovute caratterizzazioni, alcune delle quali (si pensi ai sedimenti della Diga di Alanno) sono fondamentali per comprendere l'estensione attuale del fenomeno di contaminazione e gli scenari futuri. Infine abbiamo ricordato che bisogna iniziare a pulire la Valpescara e che questi costi devono essere addossati agli inquinatori, come prevede il principio comunitario che vale anche per le eventuali contaminazioni storiche, anche al di là dell'esistenza o meno di reati».
Il Ministero ha annunciato che convocherà una conferenza dei servizi sul sito di Bussi per il 30 Novembre.
«Speriamo che, se non proprio la bonifica, almeno i collegamenti video e audio siano in grado di assicurarli», ha chiosato De Sanctis.
Anche WWF e Legambiente non possono non sottolineare «con amarezza l’assenza di chi, pur invitato, ad esempio il Comune di Chieti e la ASL di Pescara, non ha ritenuto di dover partecipare» e si rammaricano «per alcuni mancati inviti (ASL di Chieti e altri comuni potenzialmente interessati, a cominciare da quello di Pescara), giustificati dal Ministero con il fatto che la discussione sarebbe stata incentrata sul SIN (Sito di Interesse Nazionale per la bonifica) di Bussi, di diretta competenza del Ministero stesso, e non su tutta l’area potenzialmente contaminata».
Le associazioni concordano sulla «preoccupante lentezza
del servizio veterinario della Regione», sulla «preoccupante sottovalutazione
dei dati contenuti nello studio (mercurio presente nei pesci) che avrebbe
dovuto invece indurre i sindaci, al di là di una mancata comunicazione
ufficiale ad personam, a vietare la pesca e il consumo alimentare nelle aree
potenzialmente contaminate con ordinanze tempestive di fronte alla gravità del
problema».
Wwf e Legambiente rimarcano ancora una volta «l’esigenza
di completare una caratterizzazione che tuttora, a distanza di anni, risulta
assurdamente incompleta, con l’ARTA che arranca ma non convince. Di tutto questo
si parlerà comunque in una conferenza di servizi che il Ministero ha annunciato
di voler convocare per il 30 settembre prossimo».
«Alla
luce di queste esigenza», sostengono Wwf e Legambiente, «dovrebbero essere
riesaminati anche progetti attualmente in esame che prevedono ulteriori gravi
impatti sul Pescara (ampliamento del centro commerciale Megalò, casse di
espansione in alveo) con inevitabili danni, a breve e a lungo termine, per la
collettività. Va infine considerato che non c’è solo il mercurio: nello studio
si sottolinea che “la concentrazione di arsenico è rilevante in tutti i punti
di campionamento ed è quindi necessario approfondire l’origine della
contaminazione, soprattutto nella sua forma più tossica di arsenico
inorganico».
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