sabato 24 marzo 2012

VIGILANZA AMBIENTALE


AMBIENTE: DUE PERSONE DENUNCIATE PER FURTO DI GHIAIA NELLA PROVINCIA DI CROTONE

Controlli a tappeto nei giorni scorsi lungo i principali fiumi della provincia di Crotone, volti a prevenire e reprimere prelievi illegali di inerti.
In particolare è stato controllato il fiume Neto soggetto, negli ultimi tempi, a prelievi indiscriminati di inerti
Il Comando Provinciale di Crotone del Corpo forestale dello Stato, in questi giorni, ha disposto una serie di servizi specifici finalizzati a prevenire e reprimere il fenomeno dei prelievi di ghiaia dai fiumi.
In particolare, le indagini coordinate dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (NIPAF) e svolte dal Comando Stazione Forestale di Santa Severina, hanno portato alla scoperta di un tratto del letto del fiume Neto, in località "Ditture", interessato di recente da un'intensa attività di scavo e prelievo di materiale inerte.
I controlli disposti, svolti in orari diversi, in un primo tempo non avevano portato alla scoperta di nessun mezzo, a causa di un sistema di "allerta" disposto dagli autori dei furti di inerti.
In un successivo controllo, effettuato alle prime luci dell'alba, il personale della Stazione di Santa Severina, notava un'autovettura in sosta ad un bivio strategico da cui era possibile controllare un'ampia area e soprattutto quella interessata dai furti e sorprendeva il conducente che stava svolgendo la funzione di "palo". Gli agenti, pertanto, si recavano nella zona monitorata dove sorprendevano e fermavano un mezzo pesante carico di materiale inerte che si stava dirigendo ad un vicino cantiere.
La pattuglia intervenuta, ha chiesto rinforzi ai colleghi per estendere l' accertamento, e di lì a poco è sopraggiunto il personale della Stazione di Petilia Policastro e del NIPAF. Questi ultimi, seguendo la scia di inerti lasciata lungo la strada durante il trasporto e le tracce degli stessi mezzi meccanici, hanno individuato l'area oggetto degli scavi abusivi e del cantiere dove veniva condotto il materiale.
È stato identificato il responsabile del cantiere, un 48enne di Rocca di Neto, che  non è riuscito a fornire elementi che comprovassero la regolarità del prelievo
Pertanto, gli agenti intervenuti, hanno posto sotto sequestro il camion e il materiale inerte caricato sul mezzo e hanno provveduto a denunciare in stato di libertà il titolare del cantiere e il suo dipendente, autista del mezzo fermato,  per una serie di violazioni penali: furto aggravato, esercizio di cava abusiva, deturpamento di bellezze naturali, violazione alla normativa urbanistica edilizia, invasione di terreno,  deviazioni di acque e modificazione dello stato dei luoghi.

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