martedì 25 dicembre 2012

AMBIENTE

Report, inchiesta sulla bonifica del sito di Bussi

L'inquinamento dei fiumi abruzzesi è stato oggetto di un'inchiesta della trasmissione di Milena Gabanelli su RaiTre, che ha analizzato nel dettaglio la situazione dei due siti di bonifica nazionali di Bussi e del Saline Alento. Ma ancora una volta è il rapporto con le risorse messe a disposizione del governo per la ricostruzione post-sisma a far discutere

BUSSI. L'inquinamento dei fiumi abruzzesi è stato oggetto di un'inchiesta di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli su RaiTre, che ha analizzato nel dettaglio la situazione dei due siti di bonifica nazionali di Bussi e del Saline Alento. Ma ancora una volta, come fu per l'inchiesta sui fondi per la messa in sicurezza delle scuole abruzzesi, è il rapporto con le risorse messe a disposizione del governo per la ricostruzione post-sisma a far discutere. Report parla di 50 milioni di euro che, attraverso un emendamento bipartisan sarebbero stati presi dai fondi del terremoto del 6 aprile 2009 in favore della bonifica del sito di Bussi.
«Ulivi, orti, serre, discariche, a contendersi l'acqua dei fiumi della Val Pescara», spiega l'autore del servizio Piero Riccardi. «E Bussi è una bomba ecologica dove il Commissario all'emergenza va avanti solo a piccoli appalti di messe in sicurezza provvisorie. Ma finalmente la politica sembra svegliarsi. Questo l'ultimo decreto mille proroghe del governo Berlusconi: con un emendamento bipartisan firmato dai parlamentari abruzzesi di Pd e Pdl dal fondo per il terremoto saltano fuori 50 milioni di euro. Ma nel testo si parla di bonifica al fine di consentirne la reindustrializzazione».
Sul sito di Bussi si sono alternati insediamenti industriali, dalla Montedison alla Solvay. «Qui si fa avanti Toto», commenta la Gabanelli in studio, "e dice: mi prendo l'area dismessa, ci faccio un cementificio e salvo 100 posti di lavoro, ma non mi dovete chiedere di pulire perché non sono stato io ad inquinare. E allora chi bonifica?», incalza la giornalista. «E qui ci pensa un emendamento i cui padrini sono Gianni Letta e Marini che spostano 50 milioni dai fondi per il terremoto per metterli in una bonifica per reindustrializzare, esattamente bonificare per reindustrializzare».

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