FANNO
IL PIENO DI CARPE NEL MUZZINO
1 febbraio 2016
«Nel pomeriggio mi sono recato a Lodi e ho
notato due persone che guardavano il canale sporgendosi dal guard rail, ma non
mi sono potuto fermare, e al ritorno dopo una decina di minuti non c’era più
nessuno – spiega il pescatore -. Tuttavia a sera sono passato di nuovo dalla
zona e ho notato una persona sulla riva del canale con una luce, e altre due
nell’acqua. Così ho cercato un punto d’osservazione e quando ho verificato cosa
facevano ho chiamato il 112. Una persona era a riva e illuminava la zona, altre
due erano nell’acqua e avevano una rete attaccata a un bastone. Non è difficile
intuire cosa facessero: una spingeva i pesci verso la rete, l’altro
raccoglieva».
La segnalazione ai carabinieri, poco dopo
fatta anche di persona alla caserma di Borghetto, non ha dato esiti, anche
perché la competenza è della polizia provinciale, che però quanto a risorse e
personale non se la passa troppo bene e in ogni caso non è in servizio la
domenica sera. Resta il fatto che il danno portato alla fauna ittica del corso
d’acqua è notevole. «Sono passato in mattinata a verificare con i miei occhi il
danno – prosegue il pescatore -. Aldilà del segno chiaramente visibile del loro
passaggio, non c’erano più pesci. Solo sabato avevo visto con i miei occhi 100
o forse 150 carpe, davvero tante, in quel tratto di canale, ma non ce n’erano
quasi più».
E di certo non se ne sono andate
spontaneamente. Il tratto interessato dalla razzia è quello tra la strada
provinciale per Livraga e località Cascinetta. Il problema è che le razzie di
pesce finora avvenivano, in modo organizzato, sui corsi principali, il Po e il
Lambro (e in parte l’Adda).
Il gruppo di pescatori di frodo nel
Muzzino «non sembrava un gruppo organizzato, ma piuttosto improvvisato», come
riferisce il pescatore, ma sono indice del propagarsi del fenomeno
potenzialmente a ogni corso d’acqua. La situazione sta degenerando, come le
associazioni di pesca hanno rappresentato la settimana scorsa al presidente
della Provincia Mauro Soldati nel corso di un incontro. E la Provincia vuole
promuovere un’iniziativa apposita per cercare di contrastare il fenomeno. «Sono
in attesa di una relazione del comandante della polizia provinciale per poi
chiedere al prefetto la convocazione del tavolo sulla sicurezza e l’ordine
pubblico» la promessa del presidente di palazzo San Cristoforo Soldati.
Nessun commento:
Posta un commento