lunedì 28 novembre 2011

Disastro ambientale.

Le cause sono da ricondurre ad incaute operazioni di svuotamento di un lago artificiale. Sono in pieno svolgimento le indagini sul caso.
C. F.S. Comando Provinciale Catanzaro
Catanzaro, 22 novembre 2011 - Una grave moria di pesci si è verificata in questi giorni nel Lago del Passante, un bacino artificiale delimitato da una diga muraria, ad oltre 1.000 metri sul livello del mare, nella Sila Piccola catanzarese.
Le cause sono da ricondurre alle operazioni di svuotamento del lago previste per effettuare interventi di manutenzione alla base del bacino, nell'ambito del relativo progetto di gestione delle acque.
A scoprire il fenomeno e a condurre le indagini relative sono stati i Forestali del Comando Stazione di Taverna (CZ) che, nei giorni scorsi, avevano constatato anche un aumento della portata del fiume Alli, a valle della diga del Passante, in località Carbonello nel comune di Taverna.
Era scattato pertanto un piano di monitoraggio sia del lago che dell'asta fluviale, al fine di scongiurare rischi di esondazioni e di dissesto idrogeologico.
Nel corso dei controlli i Forestali avevano segnalato al rappresentante della società bresciana di gestione dell'impianto, presente sul posto, i rischi non solo per la pubblica incolumità ma anche per l'equilibrio dell'ecosistema acquatico.
E infatti sono migliaia i pesci sparsi nella melma sia dell'asta fluviale che del lago, morti con ogni probabilità per asfissia conseguente alla riduzione dell'ossigeno per la notevole quantità di sedimenti trasportati e, successivamente, per la mancanza di acqua.
Il Corpo forestale ha informato l'Autorità Giudiziaria competente, cui ha trasmesso gli atti e gli esiti dell'attività svolta, per il riscontro delle ipotesi di reati concernenti il maltrattamento di animali, il danneggiamento ed il deturpamento di bellezze naturali.
Nel mirino degli investigatori sono finite tre persone tutte coinvolte nella gestione delle acque del bacino a fini irrigui o di potabilizzazione.
Oltre agli aspetti penali, la presenza delle migliaia di pesci può avere importanti conseguenze in materia sanitaria e di rifiuti. Sono in corso, a riguardo, accertamenti da parte della Forestale in collaborazione con l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria.
La foto è un esempio di  bacino montano.
Non centra nulla con quanto riportato nella notizia.

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