Caccia, il Tar Abruzzo sospende il calendario venatorio
A darne notizia il Wwf
Il TAR di L'Aquila ha sospeso oggi con un provvedimento urgente “inaudita altera parte” buona parte del calendario venatorio della Regione Abruzzo. Per la prima volta il TAR L'Aquila ha accolto la richiesta di WWF ed Animalisti Italiani di adottare un provvedimento di tale gravità (le altre volte la sospensiva era stata data dopo la camera di consiglio).
Dichiara Dante Caserta, Vicepresidente WWF Italia: “Abbiamo appena appreso questa importante notizia che rende conto per l'ennesima volta della gravissima situazione che riguarda le scelte in materia venatoria dell'Assessore Febbo e del suo staff in assessorato all'agricoltura. Il TAR ha riconosciuto il grave pericolo derivante dalle scelte su orso, caccia nei fragilissimi siti della Rete Natura2000 SIC e ZPS e per diverse specie a sfavorevole status di conservazione, come Allodola, Quaglia, Tortora, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella. Peccato non essere riusciti a presentare prima il ricorso, anche a causa del fatto che la Giunta Regionale abruzzese ha varato il calendario il 30 luglio, pubblicandolo il 31 luglio, facendo partire l'addestramento cani addirittura il primo agosto, il giorno dopo la pubblicazione! La legge prevede che il Calendario sia varato entro il 15 giugno ed è evidente che questi sono trucchi per ritardare i nostri ricorsi. Avremmo probabilmente bloccato la vergognosa preapertura, anche perché l'1 e il 2 settembre si è sparato proprio ad una delle specie in calo numerico, la Tortora. L'assessore Febbo è stato refrattario ai nostri appelli a fermare la preapertura a causa della siccità con motivazioni risibili visto che negli stessi giorni andava a Roma per sollecitare il riconoscimento dello stato di calamità per l'agricoltura proprio per la siccità”.
Ora l'avvio della stagione venatoria il 16 settembre potrà avvenire in maniera del tutto limitata, in attesa della Camera di Consiglio del TAR fissata per il 26 settembre.
I presidenti provinciali delle associazioni venatorie, tuttavia, al momento non sanno nulla della presunta sospensione.
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