Fiumi
Aventino e Verde, arrivano due nuove captazioni.
Il WWF:
fiumi allo stremo, indispensabile lasciare acqua negli alvei.
Chieti
10.08.2013 - I fiumi Aventino e Verde in provincia di Chieti sono nuovamente al
centro delle mire di chi vuole captarne le acque a fini idroelettrici.
Sul sito
della Regione Abruzzo sono stati pubblicati due avvisi relativi alle proposte
di captazione per importanti quantità di acqua, fino a 2.550 litri/secondo per
l'Aventino a Lettopalena (con media di 1.016 litri/secondo) e fino a 3.000
litri/secondo (e media di 1.500 litri/secondo) sul Verde a Casoli.
Il Fiume
Verde, a causa della pressione antropica che ne ha già sconvolto portata e
qualità delle acque, non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla
Direttiva 60/2000 “Acque” dell'Unione Europea, in quanto il tratto di fiume
coinvolto è classificato dall'Arta nella categoria Sufficiente. Si ricorda che
tutti i fiumi europei entro il 2008 avrebbero dovuto raggiungere lo stato
sufficiente mentre entro il 2015 lo stato “buono”.
Il fiume
Aventino è uno dei pochissimi corsi d'acqua dell'intera regione ad essere nello
stato di qualità “buono” e dovrebbe essere oggetto di una scrupolosa azione di
conservazione di questa qualità ambientale, testimoniata anche dalla presenza
della Lontra e dalle numerose attività imprenditoriali collegate al turismo
all'aria aperta che vi si svolgono. Purtroppo su questo fiume insistono
numerose altre richieste di captazione.
I due
interventi hanno già ricevuto inopinatamente il parere positivo dell'Autorità
di Bacino che sembra ignorare completamente gli obblighi relativi alla qualità
delle acque derivanti dalle normative comunitarie.
Dichiara
Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Iniziamo a pensare che per la
Regione i fiumi sono elementi ambientali fastidiosi, da eliminare, lasciando
quasi deserti gli alvei, visto che sull'Aventino con questo prelievo rimarrebbe
circa 1/5 dell'acqua. L'ARTA, già nel 2010, individuava ufficialmente nelle
captazioni una delle cause principali dello stato disastroso dei nostri fiumi.
È di questi giorni la notizia che il Consiglio regionale ha istituito una
commissione d'inchiesta sullo stato della gestione dell'acqua in Abruzzo: il
lavoro di controllo potrebbe cominciare proprio all’interno degli uffici della
Regione! Considerato il modo di procedere delle strutture regionali è infatti
indifferibile un profondo cambiamento nelle modalità di esame dei progetti,
anche perché si rischia l'apertura della procedura d'infrazione comunitaria per
l'evidente incongruenza con le politiche europee in materia di acque. L'Abruzzo
produce quasi il 50% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili e ha già una
quantità di impianti per la produzione energetica enormemente maggiore rispetto
alle sue esigenze. Bisogna puntare sul risparmio energetico e sull'efficienza e
non su nuove produzioni, almeno sui fiumi, sfruttando invece l'enorme distesa
di capannoni industriali, abbandonati e non, per installare pannelli
fotovoltaici per coprire il resto del fabbisogno”.
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