Inquinamento
delle acque marino-costiere in provincia di Chieti.
Il WWF:
gravissime le situazioni alla foce del Sangro e del Lebba
Chieti
26.08.2013 - Il WWF commenta gli ultimi dati diffusi dall'ARTA sullo stato
delle acque di balneazione in provincia di Chieti. A destare allarme è la
situazione a sud della foce del Fiume Sangro a Torino di Sangro nonché l'area
attorno alla foce del Lebba a Vasto.
Lo stato di
criticità della foce del Sangro è nota (solo quest'anno ben 6 rilievi fuori
norma) ma i prelievi dell'ARTA dello scorso 21 agosto hanno evidenziato un
livello di inquinamento di tipo microbiologico senza precedenti, con gli
Enterococchi ben 35 volte oltre i limiti di legge (7.000 UFC/100ml rispetto al
limite di legge per la balneazione di 200) e gli Escherichia coli a livelli
almeno 4 volte superiori ai limiti (l'ARTA segnala >2005 N/100ml contro il
limite di 500).
Il WWF
ricorda di aver presentato diversi esposti sul depuratore di Torino di Sangro,
che risulta peraltro sequestrato dalla Magistratura. Evidentemente la
situazione è talmente fuori controllo che neanche i provvedimenti delle Procure
contribuiscono a far cambiare rotta. Non a caso gli ultimi dati disponibili
relativi alla classificazione della qualità delle acque lungo il fiume Sangro
evidenziano un peggioramento per quello che fino a pochi anni fa era l'unico
corso d'acqua in salute dell'intera regione.
Per quanto
riguarda la foce del Lebba a Vasto si riscontrano consistenti superamenti dei
limiti sia a Sud (Enterococchi 1.600 N/100 ml a fronte di un limite di 200) che
a Nord (Enterococchi 350 N/100 ml ed Escherichia coli 1.184 N/100 ml a fronte
di un limite di 500)
Dichiara
Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: “Purtroppo le situazioni
riscontrate sugli sbocchi a mare del Lebba e del Sangro rappresentano soltanto
la punta dell'iceberg: le aree circostanti a quasi tutte le foci dei corsi
d'acqua, dai più grandi ai più piccoli, mostrano segnali di criticità in tutta
la regione. Restando in provincia di Chieti quest’anno si segnalano rilievi
fuori norma – almeno uno nella stagione – attorno a Feltrino, Fosso Cintioni,
Fosso San Lorenzo a Francavilla, Peticcio, Arielli e Foro. Si salvano invece le
aree circostanti il Moro, il Sinello, l'Osento, l'Alento e il Riccio.
D'altro lato
quest'anno si sono moltiplicate le segnalazioni di cittadini infuriati per le
condizioni delle acque. Lo stato della depurazione in Abruzzo crea un forte
danno certamente all'ambiente ma anche alla nostra economia. Le somme investite
dalla Regione per l'intero comparto della depurazione sono 1/10 rispetto a
quelle impegnate per una sola grande, inutile e dannosa opera stradale come la
pedemontana Abruzzo – Marche che dovrebbe costare oltre 500 milioni di euro.
Sarebbe infinitamente meglio indirizzare queste somme per risolvere le
drammatiche condizioni dei nostri fiumi e presentare la nostra regione come una
meta irrinunciabile per il turismo balneare. È risanando l’ambiente e non
continuando a cementificare che si può davvero rilanciare l’economia
abruzzese”.
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