VASTO 13.12.2013. La Diga di Chiauci, opera
tanto attesa quale soluzione per far fronte al fabbisogno idrico del territorio
vastese, appena dopo due anni, torna ad essere una cattedrale nel deserto.
L’attuale situazione consortile, oramai sulla
bocca di tutti, sia per i problemi economici-finanziari che per quelli
gestionali, non fa presagire nulla di buono per il prossimo futuro tanto da far
temere per l’attività di invaso sperimentale della diga.
Le organizzazioni professionali agricole
hanno il dovere morale di informare gli agricoltori sui danni che le colture
subiranno nella prossima stagione irrigua se non ci saranno utili ed immediate
risoluzioni agli innumerevoli problemi che impediscono all’Ente di proseguire
nella propria attività istituzionale.
Nei giorni scorsi, l’ostruzione naturale
della griglia di presa della Traversa di San Giovanni Lipioni che ha impedito
il prelievo dell’acqua da parte del COASIV solo per alcune ore, poi risolto con
l’intervento dei dipendenti consortili nonostante lo stato di presidio
dell’Ente, è solo l’inizio di ciò che potrà accadere ed anticipa quello che
potrà essere lo scenario doloroso di chi alla fine subirà i danni di
questa cattiva gestione.
I dipendenti a causa della indisponibilità
finanziaria, sono loro malgrado costretti a non garantire la custodia
della Diga di Chiauci.
Sono a rischio gli incarichi ai
professionisti responsabili dell’esercizio e sicurezza e i progetti per
le opere di completamento della Diga.
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