PESCATORE
SALVA UN CAPRIOLO FINITO AL LARGO DELLA COSTA GIULIESE
Aveva disceso il Tordino insieme ad altri
esemplari che si sono allontanati nella zona di Cologna Consegnato alla
Forestale, l’animale è stato liberato nella riserva dei calanchi di Atri

Di
Francesco, dopo alcuni tentativi, è riuscito ad imbracare l’animale che stava
nuotando verso il largo. Dopo averlo sistemato a prua dell’imbarcazione,
legandolo, dato che c’era il rischio che il capriolo potesse tuffarsi in acqua,
il pescatore ha allertato la guardia costiera e la Forestale, prontamente
intervenuta con gli uomini del comando di Atri. Altri marittimi hanno riferito
di aver visto, in prossimità della riva e della foce del fiume Tordino, altri
due caprioli, ma molto probabilmente gli animali si sono dileguati nella zona
di Cologna Spiaggia.
Come
evidenziato dalla Forestale, i caprioli potrebbero aver disceso il fiume dalle
zone montuose, per poi ritrovarsi di fronte al mare. Il fenomeno, sempre
secondo i militari, è dovuto anche al significativo e positivo ripopolamento
delle montagne e colline appenniniche da parte di tale specie di animali. «Non
è la prima volta che il Corpo forestale interviene per il salvataggio o il
recupero di ungulati selvatici lungo il litorale teramano», dichiara il
comandante provinciale Gualberto Mancini. «Questa volta è toccato ad uno
splendido esemplare maschio di capriolo che, probabilmente scendendo lungo il
Tordino, che costituisce un vero e proprio corridoio ecologico, è stato
inizialmente segnalato nella zona di Cologna». Mancini evidenzia che di recente
si sono registrati altri avvistamenti di caprioli, i quali si uniscono alle
greggi al pascolo: pochi giorni fa un capriolo era finito, seguendo le pecore,
in una fattoria di Basciano. «Constatate immediatamente le buone condizioni di
salute dell'animale», prosegue Mancini, «la pattuglia lo ha tranquillizzato, lo
ha asciugato prestandogli le prime cure e subito si è adoperata per liberarlo
in ambiente naturale. Il capriolo è stato quindi caricato sull’automezzo e
successivamente condotto in una zona idonea, all'interno della vicina riserva
regionale dei calanchi di Atri, dove è stato rimesso in libertà, riprendendo
così liberamente la corsa decisa tra campi e boschi in collaborazione con il
personale della riserva stessa». Non sono solo i caprioli ad essersi spinti
fino al mare: più volte, negli ultimi anni (si sono verificati avvistamenti
fino allo scorso gennaio), branchi di cinghiali sono stati notati sulla
spiaggia teramana.
Sandro
Petrongolo
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