martedì 22 maggio 2012

PANTERA A GESSOPALENA

GESSOPALENA. Alfonso Turchi, che racconta di averla vista tre volte, la sogna anche di notte come una di quelle figure mostruose nelle storie che si raccontano ai bambini per intimorirli se fanno i cattivi. Va subito al sodo: «Abbiamo paura sia di giorno, quando si va nei campi, e sia di notte: quando siamo fuori casa ci guardiamo intorno in ogni istante. Chi può ci aiuti e faccia qualcosa».  L'oggetto di tanto spavento non è una figura mitologica a svariate teste, ma una pantera nera. Sì, proprio l'animale meglio conosciuto come leopardo. Quel nome se in Nordamerica indica il puma e in America Latina il giaguaro, altrove viene riferito al leopardo che nell'esemplare nero (variante melanica) diventa la pantera. Ebbene, una pantera si aggira nelle contrade di Gessopalena.  «L'ho vista almeno tre volte», ripete Turchi, 55 anni, dipendente del Consorzio di bonifica, «anche mia figlia e mio figlio quando scendevano a piedi dal paese l'hanno vista. Ho detto loro: "Ma siete matti?" Invece avevano ragione. Quel giorno hanno fatto a piedi un altro giro per tornare a casa, tanto lo spavento. Ogni tanto la pantera riappare. Ultimanente l'ha vista una donna con il figlio, in un posto isolato: è balzata da dietro un cespuglio. Io l'ultima volta una decina di giorni fa sotto casa, l'ho riconosciuta anche dal verso: qualcosa che fa accapponare la pelle. Porto i raudi dietro e all'occorrenza li esplodo».  La località è contrada Valloni, verso Casoli, nel versante del Feudo, e nella vic
ina frazione Longhi. «Abbiamo allertato le guardie forestali», spiega Alfonso Turchi, «che hanno fatto accertamenti senza trovare nulla. Ribadisco che la pantera c'è: è alta almeno un metro, lunga un metro e mezzo e con una coda di 50 centimetri. Ha occhi che a guardarli di notte mettono i brividi. Di giorno questo felino si avvicina agli ulivi e va in mezzo al grano. Ha già sbranato pecore, galline e conigli. Forse anche i cinghiali. Penso che girovaghi in una una vasta area spostandosi verso Roccascalegna, Casoli e Torricella».  Il sindaco, Antonio Innaurato, si dice sorpreso dalla ricostruzione degli avvistamenti da parte dei concittadini, tutti forniti con dovizia di particolari, e si associa ai loro timori. «All'inizio siamo stati cauti nel prendere posizione sui racconti fatti, ma sentendo le varie testimonianze la vicenda non solo è vera ma sta creando anche molta apprensione. È chiaro che il problema ora va risolto. Cercheremo insieme alla forestale di porre maggiore attenzione ai pericoli che possono sorgere per la gente del paese».

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