giovedì 28 marzo 2013

FIUME TRIGNO SORVEGLIATO SPECIALE

Il fiume Trigno diventa sorvegliato speciale

27/03/2013 SAN SALVO. Il fiume Trigno diventa un sorvegliato speciale. Il prefetto Fulvio Rocco De Marinis lo ha assicurato al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che a nome anche del primo cittadino di...
SAN SALVO. Il fiume Trigno diventa un sorvegliato speciale. Il prefetto Fulvio Rocco De Marinis lo ha assicurato al sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che a nome anche del primo cittadino di Vasto, Luciano Lapenna, ha chiesto al prefettopiù controlli sul corso d’acqua che segna il confine fra Abruzzo e Molise.
«Il prefetto mi ha assicurato che il Sian della Regione ha avviato un meticoloso piano di controllo dell’acqua che scorre nel Trigno e che le autorità saranno puntualmente informate sullo stato di salute del fiume», afferma la Magnacca.
Il primo cittadino ha sollecitato il monitoraggio delle discariche abusive e il coinvolgimento dell’autorità di bacino. «È necessario stabilire dove sono gli scarichi inquinanti, se e quante sono le discariche abusive nella zona, come funzionano i depuratori», afferma il sindaco di San Salvo.
E sul funzionamento dei depuratori interviene anche Augusto De Sanctis, responsabile regionale del Wwf. L’ambientalista sollecita le autorità preposte a osservare la legge varata sei anni fa e che prevede che i risultati dei controlli dei depuratori vengano divulgati puntualmente on line.
Torna a chiedere maggiore chiarezza sulle attuali condizioni del fiume anche l’ARCI PESCA FISA – Comitato Provinciale di Chieti. «È trascorsa una settimana da quando il nostro comitato ha chiesto la riunione di un tavolo tecnico che affronti le problematiche del Trigno e purtroppo con grande amarezza e delusione siamo costretti a prendere atto della mancata convocazione», scrive Giuseppe Zappetti in una nota. «Il tavolo tecnico è importante per sapere se il Trigno è pescabile o meno e per avere maggiori delucidazioni su come comportarsi». L’ARCI PESCA FISA chiede che l’incontro si tenga appena dopo Pasqua.
Paolo Callvano

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