VASTO 16 SET.2013. La
necessità di eseguire un approfondito esame tecnico spinge i periti che si
occupano dell'identificazione del cadavere trovato nel Sinello a rinviare di
almeno 24 ore l'autopsia. Quel che è certo dovrebbe risalire a 2-3
mesi fa la morte dell'uomo finito nel torrente. E' l'unico elemento che al
momento è possibile annotare. Il corpo in avanzato stato di decomposizione
consente di fare solo ipotesi. Ad eseguire l'autopsia sarà il medico legale
Pietro Falco nell'obitorio dell'ospedale San Pio e forse chiarirà in parte il
mistero del cadavere senza nome. Non è escluso che quei resti martoriati
arrivino da molto lontano. Con il passare delle ore emergono nuovi elementi che
portano gli investigatori ad escludere la caduta accidentale nel fiume o un
bagno finito in disgrazia. Per liberarlo e portarlo a riva i vigili del fuoco hanno impiegato diverse ore. Il cadavere è quindi arrivato da monte insieme alla vegetazione boschiva. Solo fra aprile e inizio Giugno il Sinello è più carico. La morte della persona trovata sabato potrebbe risalire proprio a quel periodo. Il cadavere è arrivato a valle di recente. Difficile che potesse sfuggire agli occhi esperti degli Agenti Volontari dell’ARCI PESCA FISA, che fanno periodicamente ispezioni antibracconaggio e pesca abusiva di anguille. Negli ultimi mesi nel Vastese non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa. Nè la popolazione della vallata ha notato la scomparsa di qualche residente. Il cadavere potrebbe arrivare da lontano ed essere stato gettato nel fiume da qualcuno che lo ha trasportato fino a Vasto gettandolo poi nel fiume dal cavalcavia che sovrasta il Sinello.
Paola Calvano (paolacalvano@vastoweb.com)
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