Cadavere nel fiume Sinello, ancora giallo sull’identità
Nuovi
rilievi dei carabinieri nella zona vicina al casello di Vasto nord. La morte
risalirebbe a due-tre mesi fa
VASTO
16.09.2013. Nuovi rilievi ieri mattina in località Zimarino, sulle sponde del
Sinello da parte dei carabinieri di Vasto dopo il ritrovamento nel torrente di
un corpo in avanzato stato di decomposizione. Gli inquirenti, coordinati dal
sostituto procuratore Enrica Medori, hanno cercato di trovare fra la
vegetazione incolta e il pattume accumulato vicino al greto, tracce utili per
risalire all’identità dei resti e scoprire le cause della morte. A quanto è
dato sapere non è stato trovato nessun bossolo o oggetto che possa avvalorare
l’ipotesi della morte violenta o di un regolamento di conti. Le condizioni del
cadavere rivelano che la morte dovrebbe risalire a 2-3 mesi fa. Non è escluso
che quei resti martoriati arrivino da molto lontano.
Il
cadavere nudo. Con il passare delle ore emergono nuovi elementi che portano gli
investigatori a escludere la caduta accidentale nel fiume o un bagno finito in
disgrazia. Il cadavere al momento del ritrovamento era completamente nudo,
seminascosto in un canneto al centro del fiume, a cinquanta metri circa dalla
sponda. Nemmeno un brandello di stoffa copriva i poveri resti martoriati e
anche i piedi erano scalzi. Del volto immerso nell’acqua resta ben poco. Sulla
testa pochi ciuffi di capelli. La corporatura robusta e l’altezza non inferiore
al metro e 75 centimetri, lasciano pensare si tratti di un uomo.Le ipotesi degli investigatori. La zona è poco frequentata. La strada senza uscita da mesi non viene percorsa dagli automobilisti. Diversi i mezzi pesanti carichi di pattume che hanno raggiunto nei mesi scorsi la contrada per abbandonare illegalmente cumuli di rifiuti. Il corpo però non può essere stato scaricato con il pattume. Avrebbe trascinato con sè qualche rifiuto. Al momento del ritrovamento era incastrato in un groviglio di rami. Per liberarlo e portarlo a riva i vigili del fuoco hanno impiegato diverse ore. Il cadavere è quindi arrivato da monte insieme alla vegetazione boschiva.
Il fiume Sinello. Il fiume nasce dal monte Fischietto, nel comune di Castiglione Messer Marino, e sfocia nel mare di Casalbordino passando per Scerni, Gissi, Pollutri e Vasto. Diversi i terreni fluviali spalmati nei 50 chilometri del suo percorso, scarsa tuttavia la portata d’acqua. Solo fra aprile e inizio giugno il Sinello è più carico. La morte della persona trovata sabato potrebbe risalire proprio a quel periodo. Il cadavere è arrivato a valle di recente. Difficile che potesse sfuggire agli occhi dei volontari che fanno periodicamente ispezioni antibracconaggio e pesca abusiva di anguille.
Le cause del decesso. Negli ultimi mesi nel Vastese non è stata presentata alcuna denuncia di scomparsa. Nè la popolazione della vallata ha notato la scomparsa di qualche residente. Il cadavere potrebbe arrivare da lontano ed essere stato gettato nel fiume da qualcuno che lo ha trasportato fino alla foce del Sinello. Il canneto ha fermato il corpo impedendogli di arrivare al mare. «Speriamo che l’autopsia ci aiuti a scoprire a chi appartengono quei resti e l’origine della morte», dice il maggiore dei carabinieri Giancarlo Vitiello. L’autopsia comincerà questa mattina all’ospedale San Pio non prima di mezzogiorno. Visto l’avanzato stato di decomposizione, forse solo l’arcata dentale potrà aiutare gli investigatori a scoprire l’identità del morto insieme a qualche evidente mutilazione nello scheletro. Il lavoro dei periti per scoprire le cause della morte si prevede molto lungo. La prolungata permanenza in acqua ha martoriato la parte anteriore del corpo e del viso. Il teschio sarà controllato minuziosamente per verificare la presenza di fori. È probabile che occorreranno mesi per risolvere il giallo del Sinello. Intanto i carabinieri hanno diramato la notizia del ritrovamento anche ai comandi militari delle regioni vicine per le verifiche sulle persone scomparse.
Paola Calvano il Centro
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