martedì 17 settembre 2013

VIGILANZA FIUME SINELLO

CADAVERE NEL FIUME SINELLO: METODO ALLA CSI
PER L'IDENTIKIT VERRA' RICOSTRUITO IL CRANIO
VASTO 17/09/2013 - Si dovrà far ricorso a un antropologo forense per ricostruire il cranio al fine di dare un volto e quindi ottenere un identikit del cadavere che sabato pomeriggio è stato rinvenuto da una pattuglia di Agenti Volontari della Vigilanza Ittica-Venatoria-Ambientale dell’ARCI PESCA FISA di Chieti in una pozza d'acqua sulle sponde del fiume Sinello.
È tra i primi casi in Abruzzo con cui si procederà con questo metodo ricostruttivo, alla stregua di quanto si vede nelle seguitissime serie televisive CSI.
Lo ha stabilito questa mattina il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, Enrica Medori, dando l'incarico e specifico mandato a Pietro Falco, direttore del servizio di Medicina della Asl unica della provincia di Chieti, che presso l'obitorio dell'ospedale San Pio da Pietrelcina ha eseguito l'autopsia con accertamenti medico legali completi sul cadavere recuperato dai vigili del fuoco.
Il professionista, con la collaborazione di Riccardo Di Tanna e Giuseppe Manfredi, ha impiegato poco più di tre ore nell'effettuare il protocollo previsto in casi del genere.
Dall'esame radiologico si è potuto accertare che si tratta di un uomo anziano e presenta una protesi all'arcata superiore, con alcuni denti in oro.
È stato prelevato del tessuto biologico per risalire al tipo genetico e sono state fatte diverse fotografie al cranio oltre a essere stata prelevata la mandibola.
L'aver accertato che si tratta di un anziano consentirà agli investigatori di restringere il campo delle persone scomparse da diversi mesi in quanto allo stato in cui è stato trovato il cadavere non si può stabilire il tempo preciso di esposizione ad agenti esterni.
ABRUZZO WEB

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