Arrestato
Giuseppe Gravante, il patron di Foreste Molisane
E' accusato di sversamento illecito di
rifiuti ed estorsione
Questa mattina è stato
arrestato Giuseppe Gravante, 75 anni, imprenditore e patron di Foreste Molisane:
l' accusa è di aver smaltito rifiuti zootecnici sversandoli nel fiume Volturno,
minacciando i propri dipendenti di licenziarli se si fossero opposti.
A denunciare Gravante è stato
un ex dipendente “pentito” per aver assecondato il suo capo.
In un primo momento il Corpo forestale aveva attribuito a Gravante anche il marchio Latte Matese, marchio che però ha ceduto nel 1984, dunque prima dell’inizio dei presunti illeciti. A renderlo noto è il procuratore aggiunto di S. Maria Capua Vetere Raffaella Capasso. Gravante da oltre 40 anni è impegnato nel settore zootecnico ed è proprietario di vari allevamenti e di un grande stabilimento nel comune casertano di Gioia Sannitica dove fino al novembre scorso avveniva l’imbottigliamento di latte rivenduto con il marchio Foreste Molisane.
In un primo momento il Corpo forestale aveva attribuito a Gravante anche il marchio Latte Matese, marchio che però ha ceduto nel 1984, dunque prima dell’inizio dei presunti illeciti. A renderlo noto è il procuratore aggiunto di S. Maria Capua Vetere Raffaella Capasso. Gravante da oltre 40 anni è impegnato nel settore zootecnico ed è proprietario di vari allevamenti e di un grande stabilimento nel comune casertano di Gioia Sannitica dove fino al novembre scorso avveniva l’imbottigliamento di latte rivenduto con il marchio Foreste Molisane.
Secondo le indagini, dal 1994
a qualche mese fa Gravante avrebbe costretto i lavoratori a sversare nel
Volturno gli escrementi provenienti dal suo allevamento bovino, quasi 3500
capi, che ogni giorno hanno prodotto un inquinamento del fiume pari a quello di
una città di 24 mila persone ma anche i reflui delle sale di mungitura e le
acque di lavaggio delle stalle contaminate da detergenti ed acidi fortemente
tossici mediante un sistema di pompe idrauliche e canalizzazioni. Gli
sversamenti avvenivano di sera e di notte per eludere i controlli o nei giorni
di pioggia cosicché fosse poco visibile cosa venisse introdotto nel fiume. E
secondo la denuncia del dipendente 'pentito' pare che il latte scaduto venisse
mischiato a quello in lavorazione e quindi messo in commercio in danno ai
consumatori.
AltoMolise.NET
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