VIGILANZA ITTICA AMBIENTALE - ZOOFILA - PROTEZIONE CIVILE - Sede Operativa: Via Palmiro Togliatti, sn. 66050 Lentella (Ch). e-mail:arcipesca.chieti@virgilio.it - Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quale Associazione di Protezione Ambientale con DM 0000157 del 08/05/2018 - Art.13 della L.349/86.

giovedì 30 aprile 2015
lunedì 27 aprile 2015
domenica 26 aprile 2015
domenica 19 aprile 2015
PROTEZIONE CIVILE ABRUZZO
L’ARCI
PESCA FISA Abruzzo presente con le sue Guardie Ittiche-Ambientali alla giornata del volontariato a Pescara



L’intensa
mattinata si è conclusa con i saluti e ringraziamenti finali delle autorità
intervenute e la consegna delle medaglie al riconoscimento per tutte le
associazioni presenti.

PESCA IN MARE
Controlli
della Guardia Costiera,
sequestrate attrezzature da pesca

"In
questo periodo dell’anno - ricordano dagli uffici diretti dal comandante del
porto di Vasto, il tenente di vascello Giuliano D'Urso - inizia la pesca della
seppia che si avvicina sotto costa per la riproduzione e numerosi sono i
pescatori abusivi che utilizzano attrezzi non conformi, in aree vietate o che
tentano di rubare il pescato dagli attrezzi dei pescatori della locale piccola
pesca. L’attività di controllo è stata effettuata con il dipendente
battello GC B14 e continuerà con incisivo rigore anche nelle prossime
settimane, in linea con gli obiettivi di competenza del Corpo delle Capitanerie
di Porto, in particolare mirati al controllo dello sforzo di pesca (limitazione
numero, potenza e dimensioni delle unità da pesca, limitazione delle catture
stabilendo le quantità e tempi di pesca) sia alla gestione comune delle risorse
(limitazione o proibizione totale in aree specifiche quali ad esempio la fascia
costiera). Si ricorda che con l’inizio della stagione balneare gli
attrezzi dovranno essere posizionati ad almeno 500 metri di distanza dalla
costa".
di
Redazione Zonalocale.it (redazione@zonalocale.it)
mercoledì 15 aprile 2015
PROTEZIONE CIVILE
Fabrizio
Curcio è il nuovo Capo Dipartimento della Protezione Civile
Subentra a Franco Gabrielli che lascia
il Dipartimento per ricoprire l'incarico di Prefetto di Roma
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Fabrizio CURCIO |
Fabrizio Curcio è il nuovo Capo
Dipartimento della Protezione Civile dove, dal 2008 ricopre l’incarico di
direttore dell’Ufficio Gestione delle emergenze.
La nomina è arrivata dal
Presidente del Consiglio dei Ministri. Fabrizio Curcio subentra a Franco
Gabrielli – Capo Dipartimento dal 2010 – nominato dal 2 aprile 2015, Prefetto
di Roma.
sabato 11 aprile 2015
PROTEZIONE CIVILE ABRUZZO
Manifestazione a Pescara con Fabrizio Curcio
"I migliori di tutti noi - Giornata
regionale del volontariato di Protezione civile"
Ospite
d'onore della giornata sarà il nuovo Capo del Dipartimento della Protezione
civile nazionale, Fabrizio Curcio, nominato dal governo Renzi lo scorso 3
aprile.

"Il ruolo della Protezione civile in Abruzzo - afferma il presidente D'Alfonso - è stato e rimane fondamentale. Lo abbiamo sperimentato in occasione del terremoto del 6 aprile 2009 e lo stiamo verificando ogni giorno a seguito delle emergenze derivanti dal dissesto idrogeologico: non c'e' luogo in cui essa non arrivi con tempestività per curare le ferite delle persone e dell'ambiente. Per il futuro mi piace immaginare un modello partecipato da tutti gli abitanti di una determinata area geografica, perché' c’è un po' di Protezione civile in ciascuno di noi".
giovedì 9 aprile 2015
FORMAZIONE VOLONTARI
LENTELLA 11 APRILE 2015, QUARTA PARTE DEL
CORSO “REATO AMBIENTALE. QUANDO?”

L'appuntamento è nei locali della biblioteca Comunale di Lentella (ore 15).
Docente del corso, il dott. Vincenzo Ronzitti, ex direttore dell'Arta (distretto di San Salvo).

PROTEZIONE CIVILE ABRUZZO
ASSESSORE REG. MAZZOCCA, FONDAMENTALE APPORTO VOLONTARI
NUOVI INCONTRI: IL 18 APRILE A
PESCARA MANIFESTAZIONE REGIONALE (regflash) –
martedì 7 aprile 2015
PESCATORE.................
PESCATORE
SALVA UN CAPRIOLO FINITO AL LARGO DELLA COSTA GIULIESE
Aveva disceso il Tordino insieme ad altri
esemplari che si sono allontanati nella zona di Cologna Consegnato alla
Forestale, l’animale è stato liberato nella riserva dei calanchi di Atri

Di
Francesco, dopo alcuni tentativi, è riuscito ad imbracare l’animale che stava
nuotando verso il largo. Dopo averlo sistemato a prua dell’imbarcazione,
legandolo, dato che c’era il rischio che il capriolo potesse tuffarsi in acqua,
il pescatore ha allertato la guardia costiera e la Forestale, prontamente
intervenuta con gli uomini del comando di Atri. Altri marittimi hanno riferito
di aver visto, in prossimità della riva e della foce del fiume Tordino, altri
due caprioli, ma molto probabilmente gli animali si sono dileguati nella zona
di Cologna Spiaggia.
Come
evidenziato dalla Forestale, i caprioli potrebbero aver disceso il fiume dalle
zone montuose, per poi ritrovarsi di fronte al mare. Il fenomeno, sempre
secondo i militari, è dovuto anche al significativo e positivo ripopolamento
delle montagne e colline appenniniche da parte di tale specie di animali. «Non
è la prima volta che il Corpo forestale interviene per il salvataggio o il
recupero di ungulati selvatici lungo il litorale teramano», dichiara il
comandante provinciale Gualberto Mancini. «Questa volta è toccato ad uno
splendido esemplare maschio di capriolo che, probabilmente scendendo lungo il
Tordino, che costituisce un vero e proprio corridoio ecologico, è stato
inizialmente segnalato nella zona di Cologna». Mancini evidenzia che di recente
si sono registrati altri avvistamenti di caprioli, i quali si uniscono alle
greggi al pascolo: pochi giorni fa un capriolo era finito, seguendo le pecore,
in una fattoria di Basciano. «Constatate immediatamente le buone condizioni di
salute dell'animale», prosegue Mancini, «la pattuglia lo ha tranquillizzato, lo
ha asciugato prestandogli le prime cure e subito si è adoperata per liberarlo
in ambiente naturale. Il capriolo è stato quindi caricato sull’automezzo e
successivamente condotto in una zona idonea, all'interno della vicina riserva
regionale dei calanchi di Atri, dove è stato rimesso in libertà, riprendendo
così liberamente la corsa decisa tra campi e boschi in collaborazione con il
personale della riserva stessa». Non sono solo i caprioli ad essersi spinti
fino al mare: più volte, negli ultimi anni (si sono verificati avvistamenti
fino allo scorso gennaio), branchi di cinghiali sono stati notati sulla
spiaggia teramana.
Sandro
Petrongolo
RIPOPOLAMENTO TROTE
La Provincia ripopola i fiumi con le
trote
Sono stati immessi di recente oltre
diecimila esemplari. Ecco tutti i corsi d’acqua interessati
L’AQUILA.
La Provincia ripopola di trote di corsi d’acqua e immette oltre 10 mila
esemplari.
I
fiumi interessati dal progetto di tutela del patrimonio ittiofaunistico,
avviato dall’amministrazione del presidente Antonio Del Corvo, sono Gizio,
Sagittario, Turano, Imele-Salto, Liri, canali del Fucino, Vetoio, Aterno e
Vera. La Provincia ha individuato i corsi d’acqua da ripopolare in
considerazione della notevole portata d’acqua che li caratterizza, al fine di
assicurare che il ripopolamento abbia un maggiore risultato e dalla seconda
decade di febbraio.
Gli
esemplari immessi sono trote fario di lunghezza di 22-26 centimetri e
l’attività è stata avviata in vista dell’apertura generale della pesca alla
trota.
Nel
dicembre scorso la Provincia aveva già introdotto circa 73 mila trotelle fario,
della lunghezza di 6-9 centimetri, anche nei corsi d’acqua di Rio Foce, Sangro,
Rio presso San Iona, Fosso Pratolungo, foce Stiffe.
Al
fine di tutelare e valorizzare il patrimonio ittiofaunistico, la Provincia
gestisce un Centro ittiogenico sperimentale e di idrobiologia in cui vengono
allevate le trote fario, prelevando i riproduttori selvatici in natura, allo
scopo di ripristinare, nei corsi d’acqua di propria competenza, le popolazioni
di salmonidi della specie Salmo trutta.
I
ripopolamenti hanno interessato i Comuni di Sulmona, Pratola Peligna, Carsoli,
Magliano, Scurcola Marsicana, Tagliacozzo, Cappadocia, Castellafiume,
Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Morino, San Vincenzo Valle Roveto,
Celano, Pescina, Ortucchio, Trasacco, L’Aquila, Montereale, Barete, Pizzoli,
San Demetrio, Fossa, Scontrone e Avezzano.
Chiara
Buccini
INCUBATOIO NELLA RISERVA......
NASCE
UN INCUBATOIO NELLA RISERVA COSÌ LE TROTE TORNANO NEI TORRENTI
Morino, progetto a zompo lo schioppo
MORINO 11.02.2015 - Nasce nella riserva
naturale Zompo lo Schioppo di Morino un incubatoio ittico sperimentale. Grazie
a questo progetto sarà possibile preservare e facilitare la riproduzione della
trota che popola il torrente Romito.
L’incubatoio è stato
inaugurato dal sindaco di Morino, Roberto D’Amico, e dal presidente del
consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. L’amministrazione comunale di
Morino, da sempre attenta e sensibile verso i temi ambientali, ha voluto
fortemente questo progetto curato da Amilcare D’Orsi, responsabile scientifico
della riserva naturale Zompo lo Schioppo e presidente della cooperativa
Dendrocopos, e da Marco Seminara, biologo e docente dell’università La Sapienza
di Roma.
I due tecnici hanno presentato
le fasi del progetto e hanno evidenziato l’importanza di preservare e
facilitare la riproduzione della trota che popola il torrente Romito,
ricordando anche quanto l’ambiente fluviale in passato abbia influenzato e
condizionato le tradizioni e la cultura del territorio. I presenti hanno
visitato l’incubatoio ittico sperimentale, che diventerà parte integrante dei
programmi di educazione ambientale della riserva e che già ospita le prime uova
di trota la cui schiusa è prevista per inizio aprile. Le giovani trote
ripopoleranno i corsi d’acqua del territorio e il laghetto che nascerà insieme
a una nuova area sosta a ridosso della riserva e in cui sono previste attività
di pesca sostenibile. Anche Di Pangrazio ha ricordato che «le attività promosse
dagli enti locali nei territori della Valle del Liri sono qualificate grazie ai
tecnici e agli operatori che le concretizzano». All’inaugurazione hanno
partecipato i rappresentanti di varie associazioni di pesca del territorio.
Eleonora Berardinetti
CONTROLLI DELLA FORESTALE
Pesca
di frodo nel lago Due giovani nei guai
VILLALAGO
27 Gennaio 2015 - Continuano i controlli svolti dalla Forestale contro la pesca
di frodo nell’alta Valle del Sagittario.
VILLALAGO.
Continuano i controlli svolti dalla Forestale contro la pesca di frodo
nell’alta Valle del Sagittario. Sorpresi a pescare in un periodo di divieto
sulle sponde del lago di San Domenico a...

Sorpresi
a pescare in un periodo di divieto sulle sponde del lago di San Domenico a
Villalago, due giovani di Sulmona sono stati infatti multati dagli agenti del
comando della Forestale di Scanno.
Si
tratta in realtà di due pescatori sportivi, a cui è stata inflitta una sanzione
di 200 euro, mentre le attrezzature per la pesca sono state sequestrate assieme
al pescato che era stato depositato momentaneamente all’interno di alcuni
contenitori.
La
pesca alla trota di tutte le varietà è vietata in questo periodo dell’anno ma i
due pescatori, non curanti dell’interdizione all’attività anche nella diga che
fa parte della Riserva naturale regionale “Lago di San Domenico e Lago Pio”,
hanno gettato normalmente le loro esche in acqua riuscendo anche a catturare
qualche bell’esemplare di trota fario. Questa specie si trova nei torrenti di
montagna e in alcuni fiumi. A seconda dell’ambiente raggiunge buone dimensioni.
Ma
in questa parte dell’anno non è consentita la pesca di questa specie e così i
due pescatori sono finiti nei guai. Gli agenti della Forestale di Scanno li
hanno beccati in flagranza di reato durante un servizio di controllo in pieno
giorno. Il lago di San Domenico è un invaso artificiale, creato nel primo
dopoguerra dall’Enel per esigenze di approvvigionamento elettrico. Il bacino
sorge in località Prato Cardoso, ambiente ideale per il relax e la pesca.
Infatti questo lago, che ha preso il nome dall’antico eremo di San Domenico, è
ricco di trote fario e per queste ragioni molto frequentato dai pescatori. La
pesca sportiva nello specchio d’acqua è regolamentata da precisi calendari
ittici e permessi rilasciati dal Comune.
Massimiliano
Lavillotti
FONDI DEL RIPOPOLAMENTO
PESCA,
LATTANZIO CHIEDE FONDI PER LA FAUNA ITTICA
L’assessore alla Pesca della
Provincia di Pescara, dott. Mario Lattanzio, chiede alla Regione di
ripristinare in bilancio i fondi per il ripopolamento della fauna ittica. Ogni
anno, infatti, come si legge in una...

Ogni
anno, infatti, come si legge in una nota della Provincia, «nel bilancio
regionale una quota dei fondi, pari a circa duecentomila euro, viene destinata
al ripopolamento ittico delle acque interne, da assegnare alle Province e a
favore delle associazioni ittiche a carattere nazionale operanti sul territorio
regionale».
«Per
quanto riguarda l’anno in corso», sottolinea l’ente, «questa somma non è stata
inserita nel bilancio».
Da
qui il grido di allarme dell’assessore Lattanzio e l’appello alla Regione di Luciano
D’Alfonso.
«I
pescatori», spiega l’assessore provinciale alla Pesca, «versano una quota per
poter praticare l’attività annualmente. Questa somma viene poi utilizzata dalla
Regione che la ripartisce in percentuali differenti per finanziare associazioni,
iniziative di carattere ittico e le Province per effettuare il ripopolamento».
Ma,
come fa notare ancora Lattanzio, «ad oggi questi fondi non sono stati iscritti
in bilancio. Per questo motivo chiedo al presidente della Regione di provvedere
ad una variazione di bilancio per lo stanziamento e l’iscrizione delle somme
relative al capitolo di spesa che riguarda la tutela e l’incremento della fauna
ittica nelle acque interne».
In
sostanza, sottolinea e sintetizza Lattanzio, «un provvedimento urgente per evitare
che i pescatori siano derubati di un loro sacrosanto diritto».
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