domenica 12 gennaio 2014

ANTIBRACCONAGGIO

ANIMALI PROTETTI: UCCISO UN ESEMPLARE DI LUPO NEL TERNANO
Rinvenuta nella zona del lago di Piediluco una lupa abbattuta a colpi di fucile
Una pattuglia del Comando Stazione Forestale di Terni, durante un servizio di controllo del territorio ha rinvenuto una femmina adulta di lupo (Canis lupus) da poco uccisa. L'animale è stato ucciso da colpi di arma da fuoco, che l'hanno colpito al collo provocandone la morte immediata. Sono stati immediatamente eseguiti accertamenti sul luogo al fine di individuare il punto di provenienza dei proiettili, ricadente proprio sulla strada e l'eventuale presenza dei bossoli per poter risalire al responsabile. Dall'esame della dentatura e delle condizioni generali si è potuto desumere che si trattava di una lupa di circa 3 o 4 anni, in buone condizioni di salute, che aveva già partorito. L'animale faceva sicuramente parte di un branco abbastanza numeroso (si stima di circa 10 esemplari) che da diverso tempo vive abitualmente nella zona dei comuni ternani. Nel passato questi lupi erano ritenuti responsabili di attacchi a ovini, bovini ed equini della zona ma ultimamente non si era più venuti a conoscenza di ulteriori episodi tanto da far supporre il raggiungimento di un equilibrio tra le popolazioni di animali selvatici e gli animali domestici o di allevamento. Nell'ultimo decennio questi magnifici canidi selvatici si sono riappropriati di quei territori che mano a mano sono stati abbandonati dall'uomo e la loro presenza è un indicatore ambientale, sintomo di un territorio in buone condizioni. Molto spesso però vengono visti come dannosi, non solo dagli allevatori, ma anche da qualche cacciatore che vede nel lupo un predatore antagonista che può compromettere l'esito delle proprie attività venatorie; basti infatti pensare che il lupo è uno dei principali predatori di cinghiali. Il ritrovamento della lupa abbattuta a colpi di fucile non fa che confermare questa tesi. I resti dell'animale sono stati inviati, tramite il servizio veterinario dell'ASL di Terni, all'Istituto Zooprofilattico per l'esame necroscopico che dovrà confermare le cause e il momento della morte dell'animale. Sono ancora in corso indagini da parte dei Forestali per individuare i responsabili del grave atto di bracconaggio che la legge punisce con l'arresto da due a otto mesi o un'ammenda compresa tra i 774 e gli oltre 2mila euro. 

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