Trigno inquinato vertice in Regione sull’uso potabile
San Salvo, il sindaco chiede controlli su fiume e affluenti Nuove verifiche dell’Arta, oggi i primi risultati
Gli esperti hanno analizzato i valori delle analisi compiute sabato e i successivi prelievi.
In queste ore le autorità regionali stanno decidendo se annullare il declassamento della risorsa idrica fluviale a valle della traversa di Pietrafracida.
È soprattutto in quel tratto che l’acqua del fiume appare “malata”. Più a nord, all’altezza di San Giovanni Lipioni, l’acqua è pura e limpida.
Il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, in contatto con le autorità regionali, ieri mattina è tornata a sollecitare maggiori controlli.
«Spero che questa emergenza rientri prima possibile. Nel frattempo torno a chiedere più controlli e verifiche sia lungo il corso del fiume che sugli affluenti. Non spetta certo ai sindaci sorvegliare un fiume. Il mio auspicio è che le autorità preposte vigilino maggiormente su una delle risorse più preziose del territorio», dice la Magnacca.
Per il momento dai rubinetti dei residenti della riviera esce l’acqua che arriva dal Consorzio di bonifica sud. Nella zona industriale le aziende per lavorare utilizzano l’acqua depurata dal Coniv.
Diversi i rifornimenti fatti con le autobotti della Protezione civile Valtrigno.
«Spero comunque che da questa sera possa rientrare l’emergenza con una nuova ordinanza del Sian che riclassifichi il Trigno nella categoria A3, ossia acqua idonea all’uso umano», è l’auspicio del sindaco di San Salvo.
A decidere se la popolazione potrà tornare a bere l’acqua del Trigno è l’Arta.
I tecnici dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale, da sabato hanno iniziato a monitorare il fiume.
Gli ultimi esami sono stati fatti ieri.
I risultati sono arrivati ieri sera e sono stati consegnati alle autorità regionali.
Non è escluso che da oggi l’emergenza possa finalmente rientrare.
Non accennano a diminuire però le polemiche. «Il Sian ha deciso il declassamento dell’acqua del Trigno in base ai risultati delle analisi compiuti a novembre. Perché ha impiegato due mesi di tempo per decidere?», chiede Domenico Ranieri dei Cobas.
I residenti della Marina di Vasto chiedono al sindaco Luciano Lapenna di fornire alla popolazione notizie più certe sulla declassazione idrica.
«Abbiamo diritto di sapere che cosa abbiamo bevuto e soprattutto l’origine dei fenoli ritrovati nell’acqua e che hanno portato al declassamento», chiedono i cittadini.
La Asl regionale ha assicurato che i fenoli non sono affatto dannosi per la salute ma questo alla popolazione non basta. «In nome della trasparenza chiediamo di essere informati meglio sullo stato di salute del Trigno», insistono i cittadini. (p.c.)
Notizia da "Il Centro d'Abruzzo".
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