L’ARCI PESCA FISA: nel fiume Treste resti di cinghiali uccisi.
06.04.2013 VASTO. Il Wwf non ci sta. Le affermazioni rassicuranti sulla qualità delle acque del Trigno diffuse dalla Provinicia non hanno soddisfatto gli ambientalisti. Il referente regionale del settore acque del sodalizio ambientalista, Augusto De Sanctis, ha presentato un esposto all’autorità giudiziaria e agli organi competenti.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, sarà lo stesso De Sanctis a rivelare insieme al presidente regionale del Wwf, Luciano Di Tizio, i contenuti della denuncia, particolari sul trattamento delle acque del fiume a fini idropotabili e i risultati delle analisi pubblicate dall’Arpa Molise. Risultati decisamente preoccupanti a partire dalla foce del fiume a Montenero di Bisaccia. «Un angolo di paradiso pieno di specie faunistiche e ornitologiche rarissime è purtroppo trasformato in un immondezzaio. Una discarica a cielo aperto», è il rammarico di Stefano Taglioli.
Non sono certo meno tranquilli i pescatori dell’Arci Pesca Fisa - Comitato Provinciale di Chieti.
In occasione del vertice teatino, l’associazione ha presentato al settore “Tutela ambientale e delle acque” una denuncia contro ignoti per reati ambientali individuati alla foce del fiume Treste. Nel corso di controlli compiuti per prevenire nuove forme di inquinamento dell’acqua del Treste e del Trigno gli operatori hanno scoperto una discarica di pelli di cinghiale e piumaggio. Troppi per essere stati scaricati in una volta. Il sospetto ricade su misteriosi bracconieri. È singolare il fatto che fino ad oggi nessuno si sia accorto dei resti animali. L’Arci Pesca Fisa, chiede che la zona venga bonificata, che gli autori dello scempio vengano individuati e sanzionati e che vengano disposti servizi di prevenzione per scoraggiare ogni forma di inquinamento. (p.c.)
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