Vertice sul Trigno, ancora incertezza su commestibilità pescato
Di Giuseppantonio: «Massimo impegno nel monitoraggio del fiume»
Lentella 03/04/2013. «Un incontro utile affinché le varie istituzioni prendessero atto delle condizioni del fiume Trigno». Così Giuseppe Zappetti dell'Arci Pesca Fisa definisce il vertice di questa mattina nella sede della Provincia.
Presenti, tra gli altri, i rappresentanti di Arta, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Consorzio Mario Negri Sud, WWF Abruzzo, presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, assessore all’Ambiente Eugenio Caporrella e consigliere delegato Giovanni Staniscia.
Non pervenuti, invece, i delegati di Asl e Sasi.
Le varie associazioni hanno ribadito la forte preoccupazione per le condizioni del Trigno. L'Arta dal canto suo afferma che le ultime analisi dimostrebbero l'assenza di fenoli e arsenico che nel recente passato hanno suscitato timori nelle popolazioni locali.
Non ci sono però risposte chiare riguardo la commestibilità del pescato nel corso d'acqua. Su questo punto dovrà esprimersi proprio la Asl, oggi assente.
Non ci sono però risposte chiare riguardo la commestibilità del pescato nel corso d'acqua. Su questo punto dovrà esprimersi proprio la Asl, oggi assente.
Intanto, dopo la situazione di inquinamento rilevato in località Pietra Fracida a Lentella, proseguono i controlli su gran parte del percorso del fiume da parte della Polizia delle province di Chieti, Campobasso e Isernia.
Per quanto riguarda eventuali ordinanze di divieto di pesca sportiva, la Provincia ha ribadito che la competenza spetta ai Comuni attraversati dal fiume (in alcuni casi di concerto con la Regione).
È probabile che a breve sia convocata un nuovo vertice al quale partecipino anche Asl e Sasi.
Enrico Di Giuseppantonio sull'incontro di oggi afferma: «Solleciterò tutte le istituzioni abruzzesi e molisane e i vari enti preposti al monitoraggio e alla gestione delle acque affinchè sia massima l’attenzione sul fiume Trigno. La Provincia avrà i riflettori puntati sullo stato di salute del corso fluviale per quanto riguarda la pesca, ma ad oggi posso confermare che non abbiamo in mano elementi per assumere provvedimenti restrittivi di nostra competenza. Tuttavia, invito a prendere spunto da questo incontro, per occuparsi in futuro in modo sistematico e condiviso dello stato di salute di tutti i fiumi della nostra provincia, risorse naturali da tutelare con severità viste le tante implicazioni che hanno sull’immagine del territorio e sulla vita collettiva».
Antonino Dolce
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