AMBIENTE: SMALTIVANO I LIQUAMI
AZIENDALI SU DEI TERRENI SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE NELL'ANCONETANO
Sotto la
Strada Statale 76, i proprietari dell'azienda agricola, facevano passare le
tubature per smaltire i reflui animali
Comando Provinciale Ancona
Ancona, 17 febbraio 2014 - Nelle scorse settimane
il personale del Comando Stazione Forestale di Jesi (AN), unitamente al
Comando Provinciale di Ancona, ha denunciato un trentottenne del posto,
titolare di un'azienda agricola, per scarico senza autorizzazione di acque
reflue industriali e smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi, a
seguito dei controlli in località "Piandelmedico" di Jesi (AN).
Le indagini erano iniziate già dallo scorso mese di
ottobre, allorquando era pervenuta ai Forestali la segnalazione di una vicina
ditta che aveva realizzato, nell'area di sua proprietà, alcuni sondaggi ed il
prelievo di campioni di terreno in tre diversi punti ed aveva denunciato
un'elevata concentrazione di "escherichia coli" e di "enterococchi",
indicatori di una presunta contaminazione di sostanze fecali nel sottosuolo
dell'area di sosta di una stazione di servizio.
Dai successivi sopralluoghi presso l'azienda
agricola adiacente, si è appreso che in una condotta in acciaio, del diametro
di circa un metro, posta sotto la S.S. 76, realizzata dall'A.N.A.S. per
l'allontanamento delle acque piovane, scorreva un refluo di colore scuro,
lattiginoso.
Al fine di individuare l'origine dello scarico, i Forestali sono giunti all'altro lato della S.S. 76, all'interno dell'azienda agricola dell'indagato, dove è stato accertato che il refluo lattiginoso proveniva da una tubazione in calcestruzzo, sulla quale sono state effettuate le operazioni di prelevamento dei campioni, alla presenza del personale dell'azienda agricola.
I campioni, successivamente analizzati dal Servizio Acque dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche - ARPAM di Ancona, hanno fatto registrare elevati valori di solidi sospesi, COD, fosforo totale e di Escherichia coli.
Al fine di individuare l'origine dello scarico, i Forestali sono giunti all'altro lato della S.S. 76, all'interno dell'azienda agricola dell'indagato, dove è stato accertato che il refluo lattiginoso proveniva da una tubazione in calcestruzzo, sulla quale sono state effettuate le operazioni di prelevamento dei campioni, alla presenza del personale dell'azienda agricola.
I campioni, successivamente analizzati dal Servizio Acque dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche - ARPAM di Ancona, hanno fatto registrare elevati valori di solidi sospesi, COD, fosforo totale e di Escherichia coli.
Da un'ulteriore verifica sono
state controllate anche le operazioni di spandimento sul terreno, di
liquami provenienti da una vasca di stoccaggio del digestato per
un impianto di produzione di biogas.
Tra l'altro, per lo scarico delle acque reflue
derivanti dalla lavorazione delle carni e del latte, rispettivamente nel
mattatoio e nel caseificio aziendali, la ditta era in possesso di
un'autorizzazione provinciale scaduta dal 2009 e non più rinnovata.
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