Se le canne da pesca disturbano i bagnanti sulla
spiaggia, il pescatore è soggetto a sanzioni

In estate, spesso capita di
essere comodamente sdraiati in spiaggia e di vedere compromessa la propria
libertà di movimento da pescatori malaccorti (non tutti beninteso) che occupano
l’arenile con le proprie canne e le utilizzano, dentro e fuori dal mare,
incuranti della presenza dei bagnanti.
Ma è lecito, durante stagione
estiva, esercitare la pesca sulla spiaggia, vicino alle persone che nuotano o
prendono il sole?
Ebbene la soluzione della
questione è rimessa alle cosiddette ordinanze di sicurezza balneare emesse,
ogni anno, dalla varie capitanerie di porto; in buona sostanza si tratta di
atti che regolamentano la stagione balneare e contengono le disposizioni afferenti
all’uso delle spiagge, alla regolamentazione della pesca, degli sport
acquatici, del transito dei natanti, degli stabilimenti balneari e via
discorrendo.
In linea di principio, durante
la stagione balneare, che va dal 1° maggio al 30 settembre[1], è fatto divieto
di pescare durante le ore di balneazione[2]. In genere, le ordinanze di
sicurezza balneare consentono la pesca sportiva, con canna o lenza, in assenza
di bagnanti o a una distanza notevole dagli stessi e in direzione del mare
aperto, prevedendo la pronta rimozione degli attrezzi utilizzati in caso di
avvicinamento di persone.
La ratio di un simile divieto
è palmare: si vuole garantire una balneazione sicura, in quanto utilizzare le
canne da pesca, lanciando ami e piombi tra adulti e bambini che nuotano o
passeggiano sull'arenile, può risultare molto pericoloso.
La mancata osservanza di tale
divieto espone il trasgressore ad una sanzione pecuniaria di importo variabile.
In ogni caso, nelle ore serali
e in quelle mattutine, al di fuori della fascia oraria interdetta, l'esercizio della
pesca, generalmente, è da considerarsi lecito.
È beninteso che, quanto sin
qui esposto, inerisce alla pesca sportiva, vale a dire all'attività di pesca che
sfrutta le risorse acquatiche viventi a fini ricreativi o sportivi (reg. CE
1967/2006 cosiddetto "regolamento del Mediterraneo")[3]. In altre
parole, si tratta di un'attività praticata per mero divertimento, senza
finalità commerciali e con l'impiego di un’attrezzatura ridotta[4].
Note:
[1] La durata della stagione
balneare può mutare da località a località, dipende da quanto disposto dall’ordinanza
di sicurezza balneare. Ad esempio, in Sardegna, quest’anno terminerà solo il 31
ottobre.
[2] Le ore di balneazione,
come la durata della stagione balneare, possono mutare da zona a zona, orientativamente
vanno dalle 08,00 alle 20,00.
[3] Definizione tratta dal
sito ufficiale del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. [4]
Alla pesca sportiva si contrappone la pesca professionale per esercitare la quale
occorre la licenza di pesca; si tratta di un documento autorizzativo allo
svolgimento della pesca professionale, rilasciato all'armatore di
un’imbarcazione, regolarmente iscritto nei registri delle imprese di pesca, dal
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ai sensi del
decreto legislativo
26 maggio 2004 n. 153.
Fonte: www.StudioCataldi.it