mercoledì 20 febbraio 2013

ANTIBRACCONAGGIO

Pescatori di frodo sorpresi in zona vietata sul Lemene

PORTOGRUARO Pescatori di frodo in azione a Borgo Sant’Agnese, alle porte del centro storico: inseguiti riescono a dileguarsi nel buio, probabilmente attraversando il ponte pedonale sul Lemene che divide le sponde di Portogruaro e Concordia, fuggendo quindi verso la piazza di questa località. È accaduto l’altra notte, poco dopo le 2. Ne danno notizia le guardie volontarie di caccia e pesca che stanno eseguendo in questi giorni servizi di controllo straordinari contro il bracconaggio sia a Portogruaro, tra le sponde dei fiumi; sia a Caorle e Concordia, dove ci sono molti canali vallivi e dove sono stati segnalati appunto i bracconieri. Armati di pila le guardie cercano, specie in orario notturno, di presidiare le zone fluviali o vallive in cui vige il divieto assoluto di pesca, stabilito per il ripopolamento delle specie ittiche. Da molto tempo, sul fiume Lemene, è vietata la pesca da Sant’Agnese fino al ponte rosso, proprio per favorire la riproduzione delle specie. Ci sono svariati cartelli in cui viene espressamente evidenziato il divieto alla pesca. Oltre ai cefali su quel tratto del fiume Lemene sono presenti molte trote, che crescono in modo naturale senza l’intervento dell’uomo. Un’oasi protetta, di fatto, dall’intervento dell’uomo e in particolare dei pescatori sportivi che di fatto non si spingono oltre Cavanella o il centro di Concordia lungo il corso del fiume. E sarebbe proprio la pregiata trota l’obiettivo dei bracconieri, molto attivi su questo fronte, capaci poi di rivendere il pescato abusivo nel mercato nero, molto fiorente in questa zona. Le guardie hanno avviato il servizio verso la mezzanotte e si sono incamminate, “armate” di pila verso la sponda di Borgo Sant’Agnese, dove il fiume Reghena si congiunge con il Lemene. A un certo punto l’attenzione dei guardiani si è concentrata su un gruppo composto da almeno 4-5 persone, che agivano nella penombra. Le sensazioni si sono rivelate esatte. Erano infatti pescatori di frodo che, vistisi scoperti, hanno abbandonato sul posto le canne da pesca e se la sono data a gambe levate per sfuggire alla cattura. I bracconieri sono stati inseguiti per molti metri, poi sono riusciti a dileguarsi, nei pressi del ponte rosso, sul cosiddetto Confin. A quel punto alle guardie non è rimasto altro da fare che chiamare i carabinieri della locale stazione. I militari hanno avviato le indagini.
Rosario Padovano ©RIPRODUZIONE RISERVATA
La foto ritrae un  normale controllo della Polizia Provinciale,

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