Dove si trova
Per chi viene dal nord Abruzzo
o dalla costa, da nord o sud, innanzitutto è necessario imboccare l’autostrada
A 14 nel punto a voi più vicino, poi usciamo all’altezza di Val di Sangro ed
immettiamoci sulla Statale 652, la fondovalle Sangro, che ci condurrà verso
l’interno. Prendete l’uscita per Via Lago, poi dirigetevi a destra seguendo le
indicazioni per il lago e l’agriturismo “Il Soffio”, vi ritroverete lungo la
strada che costeggia la sponda est. Se volete raggiungere la sponda ovest,
continuate la Statale superando una serie di comuni, oltrepassate
Pietraferrazzana e lasciate la Statale alla prima uscita, dopo pochi chilometri
sulla destra. Da qui scendete prima verso sud in direzione Contrada Poggio, poi
dirigetevi verso nord, superate il comune di Santa Maria in Basilica e
proseguite dritti per alcuni chilometri fino poi a trovare indicazioni del
lago, e scegliete voi dove parcheggiare.
Per chi proviene invece da
ovest, anche qui è necessario percorrere in senso opposto la stessa Statale; da
sud le possibilità per raggiungere il lago invece sono diverse a seconda della
zona.
Permessi e licenze
licenza di pesca di tipo “B” e
tesserino di segna cattura.
Descrizione
Il lago di Bomba ha origini
artificiali, nasce dallo sbarramento del fiume Sangro con un’imponente diga in
terra battuta, realizzata per scopi idroelettrici fra gli anni 50 e 60, e
comprende il territorio di diversi comuni, tra cui Bomba, Villa Santa Maria,
Pietraferrazzana e Colledimezzo. Questo bacino ha forma decisamente allungata,
estendendosi da sud, dove c’è l’immissario, il Sangro, che si immette nei
pressi di Villa Santa Maria, verso nord, dove invece si trova in linea
orizzontale l’imponente diga. Tutto il lago ha una lunghezza di 7 km, larghezza
più o meno di 1,5 km e raggiunge una profondità massima di 55-60 m. Sicuramente
più accessibile la sponda est, per via della strada che costeggia il lato del
lago, mentre il lato ovest ha meno zone libere per la pesca. Il paesaggio che
si gode tutto intorno è piacevole, senza troppe tracce dell’attività umana, che
seppur presente, non è stata invasiva; l’ambiente è quello classico
dell’entroterra abruzzese, con i monti della Majella in lontananza sullo
sfondo, e tutto intorno un susseguirsi di basse e verdeggianti collinette, con
zone di nuda roccia che interrompono gli spazi boschivi. Le acque del lago di
Bomba sono limpide e di buona qualità, i fondali sono di argille, fanghi e
rocce, le sponde scendono gradatamente e sono facilmente percorribili, spesso
spoglie, rocciose e sassose, talvolta con erbai bassi e radi; ed anche se in
alcuni tratti non mancano zone di arbusti intricati che si spingono fin sulle
rive, comunque l’accessibilità non è mai un grosso problema. Il lago di Bomba
oltre che un itinerario di pesca, è anche una meta frequentata da escursionisti
e campeggiatori, sulle sue sponde ci sono diversi centri e villaggi turistici,
come “Il Soffio”, “l’Isola Verde”. Nel lago si possono praticare vari sport
oltre alla pesca sportiva, come canottaggio, windsurf, nuoto e sci acquatico,
ma anche trekking e free-climbing nelle colline intorno al lago, oppure si può
fare un giro del lago con il caratteristico battello. Nelle vicinanze dello
specchio d’acqua sorgono diversi piccoli borghi in grado di ospitare i
visitatori del lago in alberghi e ostelli.
Specie ittiche
Il lago di Bomba è ricco di
pesce: sono presenti molte specie ittiche, soprattutto ciprinidi. Tra questi
troviamo innanzitutto il carassio, che come spesso succede, anche qui sta
diventando infestante, con una grande popolazione di coloratissimi esemplari da
20-30 cm. Passiamo poi al cavedano, anch’esso diffuso omogeneamente in tutte le
zone con esemplari rinomati per la loro notevole taglia, che spesso si aggirano
sui 45 cm. Ci sono inoltre le carpe, che lungo le zone costiere si aggirano per
lo più sui 20-30 cm, bene o male stesse dimensioni dei carassi, mentre se
cerchiamo gli esemplari di taglia, scaltri e combattivi, dobbiamo tenere in
considerazione che questi stazionano in zone più profonde. Ci sono inoltre
tinche e anguille, ed inoltre alborelle che in estate si avventano con rapidità
su esche e pasture. C’è inoltre una discreta popolazione di pesci gatto di
medie dimensioni. Tra i predatori troviamo il persico reale, che raggiunge
buone taglie, ed abbocca sia ad esche naturali che artificiali, mentre non si
hanno notizie di lucci o black bass. Ci sono poi anche trote fario di buona
taglia, che provengono dal fiume Sangro, ma che sono anche oggetto di
immissione.
Tecniche di pesca
In questo itinerario, dove il
pesce è presente in buon numero, si può puntare a fare belle pescate. Tutte le
tecniche di pesca con galleggiante ed esca naturale permettono, con i giusti
accorgimenti, di divertirsi e fare grossi bottini soprattutto di carassi e
carpe, ma possono capitare anche anguille, persici e tinche, una volta entrati
in pastura. Buoni risultati nei periodi da inizio aprile fino anche ad ottobre,
con la pesca con la bolognese, con la canna fissa o la roubasienne per gli
appassionati. Tuttavia è bene precisare che la tecnica sicuramente più
praticata è senz’altro la pesca all’inglese, molto utile in questo lago, su cui
spesso soffia un vento sostenuto e continuo. Nonostante il vento magari non
influisca più di tanto sulle abitudini del pesce, può però rendere difficoltosa
l’azione di pesca, creando piccole onde, alzando un po’ di fango dal fondo e
deviando le traiettorie dei nostri lanci. Per questo motivo si è diffusa la
pesca all’inglese, tecnica che permette di mantenere la lenza al di sotto del
galleggiante, poco sotto il pelo dell’acqua, cosi da ridurre la pressione del
vento sul filo e sul galleggiante stesso, per evitare spostamenti dell’esca
dalle zone pasturate e sollevamenti del terminale dal fondo. La sponda dove si
hanno migliori risultati è sicuramente quella est, dalla diga in giù, lungo la
quale si trova un esteso campo di gara, il tratto detto “Terra Rossa” frequentato
appunto dai garisti durante le competizioni di pesca nel fine settimana, e di
libero accesso a chiunque nelle altre giornate. Sono consigliabili montature
sottili, perché i carassi e le carpette che si avvicinano alla pastura non sono
di dimensioni eccezionali, ed è importante piombare bene il terminale per far scendere
subito l’esca sul fondo, evitando cosi la minutaglia che si aggira a livelli di
media profondità. Tra le esche, sono efficacissimi i classici bigattini, da
usare anche come pastura insieme agli sfarinati, poi lombrichi e mais, ma si
possono anche fare inneschi misti; in estate invece è meglio il mais o il
lombrico, esche più voluminose del bigattino che permettono di contrastare le
abboccate delle alborelle che sminuzzano continuamente l’esca. Fate attenzione
ai cavedani, che sono abbastanza sospettosi, e nonostante raggiungano questi
grosse dimensioni, a volte costringono a usare lenze e terminali molto sottili
che vengono poi messi a dura prova in fase di recupero. Se posizioniamo bene
l’esca a poca distanza dal fondo, e pasturiamo bene con farine e larve, non
occorre troppa fortuna per riempire la nassa con un buon assortimento di prede.
Oltre alla pesca a galleggiante, qualunque sia, anche la pesca a ledgering con
pasturatore e la semplice pesca a fondo, permettono di portare a riva
soprattutto carassi, tinche e anguille e pesci gatto con il lombrico. È
abbastanza diffuso anche il carpfishing, praticato dagli esperti carpisti alla
ricerca di esemplari di grossa taglia. Per chi predilige lo spinning, in questo
lago dobbiamo cercare soprattutto i persici reali, che raggiungono buone taglie
e girano in piccoli branchi nei mesi estivi, ed è divertente pescarli con
attrezzature leggere, ed esche dai minnow sui 5 cm, cucchiai e twister. Con i
cucchiaini argentati ed i piccoli minnow sui 2-3 cm, si possono insidiare nei
mesi caldi i cavedani, e le trote nei periodi invece freddi e di mezza
stagione; trote che poi talvolta capitano anche con la bolognese.
Nessun commento:
Posta un commento