Inquinamento
Trigno, «A Fresagrandinaria vere e proprie fogne a cielo aperto»
L'operazione della Forestale su tutto il
Vastese
FRESAGRANDINARIA 21/11/2014-
Ai piedi di Fresagrandinaria delle vere e proprie fogne a cielo aperto create
dagli scarichi del paese e che poi contribuiscono all'inquinamento del Trigno.
Inoltre, seppur non censito, nel comune del Medio Vastese è stato rinvenuto un
depuratore mai entrato in azione.
È quanto scoperto dagli uomini della Forestale nell'operazione denominata Alfeo.
È quanto scoperto dagli uomini della Forestale nell'operazione denominata Alfeo.
Questo il resoconto
dettagliato dello stesso Corpo Forestale.
Operazione Alfeo, questo il
nome dato alle attività condotte dal Corpo Forestale dello Stato tese
all’accertamento delle cause del forte inquinamento del Fiume Trigno
Chieti, 21 novembre 2014.
Nella mitologia greca il Fiume Alfeo, deviato da Ercole in una delle sue 12
fatiche, ripulisce le stalle di Augias; nella triste realtà abruzzese e
molisana il fiume Trigno riceve le acque di scarico dei vicini paesi e delle
attività produttive. Sono ancora in corso le
attività di capillare controllo, poste in essere nel corso dell'ultimo anno da
parte del Corpo Forestale dello Stato, sulla condizione delle acque del fiume
Trigno, in seguito a ripetute segnalazioni che ne denunciavano uno stato di
grave inquinamento.
34 gli scarichi controllati,
di cui 4 comunali, due scarichi a cielo aperto e 28 aziendali; 18 gli illeciti
amministrativi accertati (per scarichi non autorizzati, scarichi fuori tabella,
derivazioni e scavo pozzi abusivi); 8 le comunicazioni di notizia di reato
inoltrate alla Procura della Repubblica di Vasto a carico dell’Ente gestore
degli impianti (per scarichi su suolo, scarichi di acque industriali non
autorizzati, danneggiamento aggravato di acque pubbliche, getto pericoloso di
cose, danneggiamento beni paesaggistici, stoccaggio abusivo di fanghi settici e
stoccaggio abusivo di rifiuti liquidi). Questi i numeri dei controlli posti in
essere dagli uomini del Comando Stazione Forestale di Gissi nei Comuni di Dogliola,
Fresagrandinaria, Palmoli e Tufillo.
La mera lettura dei dati,
tuttavia, non racconta la condizione di degrado degli impianti di trattamento
delle acque di scarico che si riversano nel Trigno e sui suoli circostanti. Molte
aziende private scaricano acque reflue domestiche e in due casi acque reflue
industriali, in assenza della necessaria autorizzazione.
Soprattutto, allarmante appare
lo stato degli scarichi comunali, sia da un punto di vista amministrativo,
posto che la maggior parte delle autorizzazioni allo scarico, rilasciate dalla
Provincia di Chieti, sono scadute, sia quanto al funzionamento degli impianti
di depurazione: le analisi dei campionamenti delle acque di scarico posti in
essere dai tecnici dell'ARTA di Vasto-San Salvo, infatti, hanno evidenziato il
superamento dei limiti tabellari previsti dal Codice sull’ambiente, sia per i
parametri biologici, sia chimico fisici.
Situazione singolare quella
del Comune di Fresagrandinaria, in cui non risulta censito alcun impianto di
depurazione: dai controlli effettuati sul posto dalla Forestale, i due scarichi
in cui confluiscono le acque reflue dell'agglomerato urbano, in località Pozzi
e La Morgia, risultano vere e proprie fogne a cielo aperto. Nella zona
industriale di Fresagrandinaria, invece, l'impianto di depurazione c'è, sin
dalla fine degli anni '90, ma non è mai entrato in funzione: le acque reflue
urbane della zona convogliano in due vasche di sollevamento, ove vengono
lasciate a ristagnare.
Il Corpo Forestale ha
segnalato quanto accertato alla Prefettura UTG di Chieti ed a tutti gli Enti
pubblici interessati, come i Sindaci dei Comuni controllati, la Provincia di
Chieti e la ASL. È necessario, infatti, per conseguire risultati efficaci e
duraturi a tutela dell'ambiente, dare un seguito alle denunce ed alle sanzioni:
ciascuno secondo le proprie responsabilità e competenze deve porre in essere
ogni iniziativa volta alla realizzazione ed al buon funzionamento degli
impianti di trattamento e depurazione delle acque, pubblici e privati, non
soltanto a beneficio della salute delle acque del Trigno, ma anche quale
importante segno di civiltà, perché il rispetto delle norme in materia
ambientale costituisca la regola e non la scelta eccezionale di pochi virtuosi.
Nessun commento:
Posta un commento